Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3

nascita di nuove professioni ad alto con- tenuto di conoscenza e crescita parallela di lavori poco qualificati; occupazioni in cui il lavoro è garantito a vita, come nel pubblico impiego, e occupazioni precarie con contratti di lavoro a scadenza mensile; maggiore autonomia, ma anche maggiori possibilità di controllo dei lavoratori attraverso le tecnologie digitali. Nella società contemporanea, quindi, il Oggigiorno, qualunque impiego presuppone lavoro si frammenta, sia in termini di prodelle competenze digitali di base, come fessioni e settori di produzione, sia in termini di conil sapere utilizzare le nuove tecnologie (computer, tablet, Internet e così via). dizioni e diritti dei lavoratori. Come è stato notato dal sociologo statunitense Richard Sennett (n. 1943) nel famoso testo pubblicato all inizio degli anni 2000, L uomo flessibile, la società post-industriale non ha solo dato impulso a nuovi lavori e portato alla diffusione di professioni prima considerate marginali, come il barman, il tatuatore o il barbiere, ma ha dato vita a un nuovo paradigma nel mondo del lavoro, quello della flessibilità. Questa diventa la principale caratteristica | T1 tanto delle organizzazioni, quanto del lavoro e dei lavoratori, e si esprime How the work is nella diffusione dei contratti di lavoro temporanei, nella maggiore facilità changing che hanno le imprese nel licenziare i lavoratori, nel delocalizzare e affidare p. 393 ad altre imprese fasi della produzione così come, più in generale, in una gestione del tutto nuova del tempo di lavoro. Questo infatti non è più rigido, ma è sempre più variabile e può essere di mezza giornata (part-time), oppure concentrarsi nel fine settimana, o variare a seconda dei periodi dell anno o dei mesi. In altre parole, viene meno la centralità dell impiego a tempo indeterminato o a vita e dell orario di lavoro standard tipico del Novecento: 8 ore lavorative al giorno, per un totale di 40 ore settimanali. Secondo Sennett e altri sociologi contemporanei, in tal modo cambia il significato stesso del lavoro, in quanto vengono meno i legami forti che nel Novecento avevano caratterizzato la relazione tra individui e lavoro e che facevano sì che le persone si identificassero con il loro lavoro e l organizzazione in cui erano impiegate. Soprattutto, è venuto meno il lavoro come principale elemento di stabilizzazione della vita delle persone, fonte di identità sociale e strumento per la costruzione della propria traiettoria di vita. Luciano Gallino | L AUTORE, p. 376|, tra i più autorevoli sociologi italiani del Novecento, ha sottolineato come l instabilità, a livello professionale e individuale, sia divenuta una condizione normale . Ciò fa del lavoro qualcosa di sempre più individualizzato , cioè riduce il lavoro, i diritti a esso collegati e le sue modalità di organizzazione a una dimensione sempre più individuale. Come dire che se in epoca fordista tra i compiti dello Stato vi era anche | Una società sempre più digitale | 375

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane