T1 – Herbert Blumer, La dimensione empirica dell’approccio

PAROLA D AUTORE | T1 Herbert Blumer La metodologia dell interazionismo simbolico, Armando Editore, Roma 2009, pp. 68-71 La dimensione empirica dell approccio interazionista Il testo qui riportato è estratto dal saggio La metodologia dell interazionismo simbolico, scritto da Herbert Blumer nel 1969. Blumer è stato tra i fondatori e gli esponenti più importanti dell interazionismo simbolico e in questo testo riflette su quelli che sono i presupposti e le implicazioni di tale approccio per lo studio della realtà sociale da un punto di vista empirico. Blumer fa riferimento alle due grandi tradizioni filosofiche del realismo e dell idealismo per spiegare come l approccio interazionista si differenzi da entrambe e mostrare come ciò che lo distingue sia proprio la sua dimensione empirica. La realtà della scienza empirica esiste solo nel mondo empirico, può essere cercata e verificata solo in questo contesto. Affinché questa banale, ma pure indispensabile, affermazione non sia fraintesa devo aggiungere poche parole sulle posizioni tradizionali dell idealismo e del realismo, dal momento che queste posizioni filosofiche influenzano profondamente la ricerca scientifica nell attuale scienza sociale e psicologica. La posizione tradizionale dell idealismo è che il mondo della realtà esiste solo nell esperienza umana e che si manifesta solo nella forma nella quale gli esseri umani lo vedono . Ritengo incontestabile questa posizione. [ ] Per indicare qualcosa gli esseri umani devono vederla dalla loro prospettiva, rappresentarla come appare loro. In questo senso non c è niente di sbagliato nell affermazione che il mondo empirico esiste sempre nella forma delle rappresentazioni umane e delle concezioni che se ne hanno. Questo, a differenza della conclusione di molti, non sposta comunque la realtà dal mondo empirico al regno dell immaginazione e della progettazione. Si sbaglia se si pensa che dal momento che il mondo empirico può 244 | unità 2 | esistere per gli esseri umani solo in termini di sua immagine e concezioni, allora la realtà deve essere cercata nelle immagini, nelle concezioni autonome di un mondo empirico. Tale posizione è insostenibile e renderebbe impossibile la scienza empirica. La posizione è insostenibile per il fatto che il mondo empirico può rispondere alle nostre rappresentazioni o alle nostre asserzioni su di esso rispondere nel senso di sfidare e resistere o di non corrispondere alle immagini o concezioni che ne abbiamo. Questa resistenza assegna al mondo empirico un carattere ostinato, che è il segno della realtà. [ ] Il riconoscimento che il mondo empirico ha un carattere duro, con il quale rapportarsi, giustifica ampiamente l insistenza realistica che esso abbia carattere autentico. comunque necessario sfuggire a due concezioni che hanno accompagnato il realismo tradizionale, indebolendone seriamente la fecondità. Una di queste è che il carattere duro, o la realtà, del mondo empirico, è fisso e immutabile all interno di qualche forma definitiva, la cui scoperta è oggetto della scienza empirica. [ ] Il rischio di credere che la realtà del mondo empirico esista in una forma fissata perpetuamente provoca la conseguenza di una

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
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Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane