Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3

In tutti quei casi in cui sin dall inizio si sa che non sarà possibile accedere a una lista completa della popolazione che si vuole indagare, si potrà ricorrere ai cosiddetti campioni non probabilistici. Un campione non probabilistico è tale perché la probabilità che ha ciascun soggetto di essere estratto non è nota e potrebbe anche essere uguale a zero. Per esempio, se ci mettiamo a intervistare le persone che incontriamo per caso in strada, assegniamo a chi si trova a passare in quel momento un alta probabilità di essere intervistato rispetto a chi si trova in altre parti della città, la cui probabilità di essere intervistato è pari a zero. La sociologia parla in questo caso di campionamento accidentale, ma solitamente i sociologi tendono a evitarlo, in quanto espone l intera ricerca a livelli di casualità troppo elevati. Tecniche di campionamento non probabilistico più diffuse e affidabili sono: il campionamento a scelta ragionata, quando il ricercatore sceglie in modo non casuale le persone che, per via di alcune loro caratteristiche, meglio rispondono alla finalità dell indagine. Per esempio, in una ricerca sulla violenza sulle donne, si potrebbe decidere di voler includere soltanto donne vittime di violenza che abbiano denunciato l atto; il campionamento a valanga, quando il ricercatore, dopo aver individuato alcuni testimoni privilegiati e averli intervistati, chiede loro di aiutarlo a entrare in contatto con altre persone di loro conoscenza che siano altrettanto bene informate; il campionamento per quote, quando il ricercatore seleziona le persone da intervistare in modo non del tutto casuale, ma prestando attenzione al fatto che nel suo complesso il campione rispetti le stesse proporzioni della popolazione che vuole indagare. Se nella popolazione di riferimento il numero di uomini e donne all incirca si equivale, così dovrà essere anche nel campione. Il campionamento nella ricerca qualitativa | Se è essenziale nelle indagi- ni quantitative, il campionamento ha una rilevanza minore nelle indagini qualitative. Ciò non significa che in una ricerca qualitativa le persone o i casi considerati possano essere selezionati a casaccio (che è diverso da casualmente ). Ciò che orienta la selezione dei casi nella ricerca qualitativa è la loro tipicità, ossia il loro poter essere ritenuti in qualche modo casi esemplari di un dato fenomeno. Per esempio, ricordiamo le ricerche di Howard Becker (n. 1928) negli anni Cinquanta sui jazzisti oppure sui fumatori di marijuana, quale esempio di formazione di una subcultura, ma soprattutto di come prendono forma i processi di devianza sociale. Peraltro, è bene sottolineare come nella ricerca qualitativa la scelta casuale del campo e/o dei soggetti di ricerca debba necessariamente venire a patti con quelle che sono le opportunità concrete di accesso alla realtà prescelta. Per questo motivo, solitamente si pone attenzione alla questione della negoziazione dell accesso al campo di ricerca, poiché è in questa, più che nelle forme di campionamento, che risiede la possibilità del concretizzarsi della ricerca. | Fare ricerca sociale: metodi e tecniche | 215

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane