APPROFONDIAMO – Il campionamento casuale semplice

| T2 Il caso Roosevelt nel campionamento nelle scienze sociali p. 245 Nel campionamento probabilistico | APPROFONDIAMO| la probabilità che ha ciascun soggetto di essere incluso nel campione è nota e diversa da zero. Se la probabilità non fosse conosciuta, non ci sarebbe modo di stabilire se il campione è rappresentativo dell intera popolazione. Un campione probabilistico deve rispecchiare le caratteristiche dell universo che si intende indagare: per esempio, se la popolazione italiana è formata dal 47% di uomini e dal 53% di donne, anche nel nostro campione la percentuale di uomini e donne dovrà rispecchiare all incirca tale proporzione (se il campione includesse solo uomini, o solo donne, evidentemente non potrebbe essere considerato rappresentativo). Va ricordato che un campione probabilistico è sempre frutto di un approssimazione e contiene comunque un margine di errore, che tuttavia è possibile stimare e di cui si può quindi tenere conto. Una selezione perfetta del campione è quasi impossibile: non tutte le persone selezionate saranno disposte a rispondere e non tutte risponderanno con lo stesso grado di sincerità. Ci sono inoltre categorie della popolazione particolarmente difficili da raggiungere, quali gli adolescenti e/o gli anziani non autosufficienti, che tuttavia nelle società occidentali sono sempre più diffusi. Infine, ci sono popolazioni particolarmente difficili da campionare: i migranti irregolari, chi fa uso di sostanze stupefacenti, i senza fissa dimora, chi lavora in nero (cioè senza un regolare contratto di lavoro), ovvero tutte quelle categorie di persone che in qualche modo sfuggono alla normalità e si muovono al di fuori delle regole istituzionali. APPROFONDIAMO IL CAMPIONAMENTO CASUALE SEMPLICE Esistono diverse tipologie di campionamento probabilistico, ma quella più conosciuta e diffusa (e forse più intuitiva) è data dal campionamento casuale semplice. Un campione è casuale quando tutte le unità della popolazione hanno la stessa probabilità di essere incluse nel campione. Ciò significa che è necessario disporre di una lista dell intera popolazione, in modo da poter estrarre a sorte i nominativi delle persone da includere nel campione. A partire dalla seconda metà del Novecento e sino ai primi anni Duemila, molto spesso si sono presi a riferimento gli elenchi telefonici, ma questi erano soggetti ad alcune distorsioni sistematiche: figuravano solo i nomi dei capifamiglia, quindi 214 | unità 2 | molti più uomini che donne, oltre al fatto che chi per un qualche motivo non disponeva di un telefono non poteva essere raggiunto. Un riferimento migliore era dato dalle liste elettorali e dai registri anagrafici disponibili presso i vari Comuni, ma dato che tutto esisteva solo in forma materiale e cartacea, la loro consultazione risultava alquanto lunga e complicata. Questo tipo di problemi è stato in buona parte risolto dalla diffusione dei computer e dalla digitalizzazione delle informazioni che, insieme allo sviluppo di tecniche statistiche sempre più sofisticate, permettono oggi la costruzione di campioni sempre più affidabili.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane