La crisi dello Stato-nazione

L antropologo indiano-americano Akhil Gupta (n. 1959) nell antologia Antropologia dello Stato (2006) suggerisce di analizzare lo Stato come un artefatto culturale, ovvero come una creazione ideale e materiale fatta dall uomo. Ciò significa che è necessario capirne i funzionamenti all interno di specifici processi storici e culturali, ovvero comprendere come le persone percepiscono lo Stato, come questa percezione venga plasmata da particolari luoghi o da incontri con funzionari dello Stato e come quindi lo Stato si manifesti nelle vite delle persone. L attenzione antropologica alla dimensione soggettiva dello Stato permette di osservare e analizzare l agency dei diversi individui in risposta a specifiche condizioni strutturali o, in altre parole, la creatività delle persone nello sperimentare quotidianamente le relazioni di potere nelle quali sono invischiate. 2.2 LA CRISI DELLO STATO-NAZIONE | Spesso sia nei dibattiti pubblici sia in alcuni ambiti universitari si parla della seguente equazione, molto riduzionista: più globalizzazione = meno sovranità degli stati nazionali = stati più deboli Sebbene la globalizzazione capitalista e la riorganizzazione politica degli Stati abbiano alterato la natura e il legame tra sovranità e territorialità, le leggi nazionali e i modi in cui gli Stati-nazione intervengono e regolamentano i territori e la vita degli individui sono ancora rilevanti. Il fenomeno della globalizzazione da un lato ha creato un modello economico unico, quello capitalista, riducendo la sovranità dei singoli Stati nel determinare politiche economiche e sociali, dall altro, tramite contaminazioni, spostamenti, e mobilitazioni a lunga distanza, ha generato un processo di frammentazioni politiche e culturali, manifestatesi in atti di violenza e guerre, che ha visto la distruzione e la creazione di nuovi Stati. Dal 1945 il numero degli Stati è più che quadruplicato. Dalla caduta del muro di Berlino nel 1989 al 1994 sono stati creati ventidue nuovi Stati e da allora il numero è in costante aumento. Nel mondo accademico, i termini Stato , nazione e Stato-nazione sono spesso usati in modo intercambiabile. Negli studi sul nazionalismo, gli Stati sono apparsi come promotori attivi delle culture nazionali e della difesa di una presunta identità etnica culturale nazionale e coinvolti nella creazione di quelle che lo studioso irlandese Benedict Anderson (1936-2015) ha chiamato comunità immaginate. Studiando il rapporto fra nazione ed etnia nell ambito della nascita dei nazionalismi, Anderson ha evidenziato come questi ultimi non siano tanto dei movimenti di liberazione delle nazioni oppresse, quanto piuttosto un sentimento ideologico di supremazia di una nazione sulle altre. Per Anderson la nazione è una comunità politica immaginata poiché, anche se i suoi abitanti non avranno mai modo né di conoscersi né di incontrarsi, «nella mente di ognuno vive l immagine del loro essere comunità . | Pensare la contemporaneità | 117

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane