Città fortezza e città informali

1.5 CITT FORTEZZA E CITT INFORMALI | Negli ultimi decenni, gli an- città dormitorio: paese o cittadina dell hinterland di una metropoli con carattere quasi esclusivamente residenziale, povera di spazi pubblici e ricreativi, e i cui abitanti solitamente si recano altrove per le proprie attività lavorative. tropologi hanno dedicato sempre più attenzione al tema della sicurezza in relazione agli spazi pubblici e privati delle metropoli contemporanee. Uno dei fenomeni più evidenti è quello delle città fortezza, ovvero la progressiva segregazione, privatizzazione e fortificazione (in senso moderno) dello spazio urbano prevalente di molte metropoli sia occidentali sia extraoccidentali. Tra i meccanismi responsabili di questo fenomeno vi sono: la costruzione di condomini e quartieri fortificati (gated communities) circondati da sbarre, muri e cancelli, allo scopo di proteggere dai pericoli (reali o percepiti) della città; il proliferare di sistemi di sorveglianza (telecamere, guardie private, forze dell ordine e così via), allo scopo di monitorare usi e movimenti all interno di un determinato spazio, spesso restringendo l accesso a gruppi sociali indesiderati; la secessione delle classi agiate, che abbandonano il centro città e i suoi spazi pubblici in favore di sobborghi, quartieri e spazi ricreativi privati. Il modello per eccellenza della città fortezza è la metropoli californiana di Los Angeles, la cui natura postmoderna ha attirato l attenzione di scrittori, studiosi e cineasti: basti pensare al film del 1989 Blade Runner. A differenza delle città industriali di epoca otto-novecentesca, Los Angeles non si caratterizza per un alta densità abitativa: al contrario, è una città diffusa sul territorio e costituita da più centri. La maggior parte della vita pubblica degli abitanti di classe media e medio-alta si svolge in ambienti chiusi e raggiungibili solo in automobile come i centri commerciali, le città dormitorio, i quartieri fortificati e i parchi a tema, mentre le vie cittadine, i parchi e i trasporti pubblici sono occupati prevalentemente da poveri e minoranze etniche. Ciò aumenta il livello di effettiva segregazione sociale e spaziale tra gruppi diversi e rende ancora più pervasive e naturalizzate forme di discriminazioni quali il razzismo. L antropologa brasiliana Teresa Caldeira (n. 1954) ha ripreso queste riflessioni nel libro City of walls ( Città di muri ), pubblicato nel 2000, mostrando come anche la metropoli brasiliana di San Paolo stesse diventando una città di muri, dove barriere fisiche racchiudono spazi pubblici e privati (case, parchi, scuole, complessi residenziali e così via) e dove domina una logica della sicurezza e della sorveglianza. Per gli scrittori e gli scienziati sociali di Ottocento e Novecento, l atto di camminare in un luogo pubblico circondati da una folla di estranei rappresentava l esperienza distintiva della vita urbana moderna. In città postmoderne come Los Angeles e San Paolo, strade, piazze e marciapiedi appaiono invece sempre più vuoti e inospitali. Secondo Caldeira, gli incontri che avvengono in questi «spazi pubblici [sono] sempre più tesi, perfino violenti, in quanto definiti dalle paure e dagli stereotipi della gente . Coloro che si spostano a piedi nei quartieri residenziali di San Paolo, ma anche delle città del Sud e Sud-Ovest degli Stati | Pensare la contemporaneità | 113

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane