L’UNITÀ IN BREVE

L’unità in breve

la PSICOLOGIA SOCIALE

1. La psicologia sociale: comprendere la quotidianità

La psicologia sociale studia il comportamento delle persone a livello di gruppo, cercando di descrivere e spiegare i comportamenti umani riducendoli a variabili psicologiche. Si avvale, tra gli altri strumenti, della ricerca-azione, un modo di concepire la ricerca che si pone l’obiettivo di analizzare una pratica relativa a un campo di esperienza con lo scopo di produrre dei cambiamenti. In questi termini il fare ricerca coincide con l’intervento e le finalità conoscitive vengono a coniugarsi con quelle applicative.

2. Lewin e la teoria di campo

Un autore chiave nella psicologia sociale è Kurt Lewin, che elaborò la teoria di campo per descrivere le cause di un fenomeno attraverso la dinamica della situazione in cui è inserito. Il comportamento degli individui dipende dal mondo interno personale e dal mondo esterno ambientale. La teoria di campo consente di rivoluzionare lo studio dei gruppi, concepiti come un fenomeno e non una somma di fenomeni: il gruppo ha una struttura propria, che riflette l’interdipendenza dei suoi membri e rappresenta una totalità dinamica. Un cambiamento in una delle sue parti provoca cambiamenti in tutte le altre componenti.

3. L’attribuzione di causalità: i modelli di Kelley, di Hilton-Slugoski e di Weiner

Alcuni studi tipici della psicologia sociale riguardano l’attribuzione di causalità, ovvero la necessità dell’uomo di attribuire cause al comportamento e poter collegare azioni e intenzioni degli altri.

  • Kelley afferma che l’osservatore nella vita quotidiana cercherà di ottenere informazioni esaurienti basandosi su quattro criteri: specificità, coerenza nel tempo, coerenza nelle modalità, consenso.
  • Secondo Hilton e Slugoski attiviamo il processo di attribuzione delle cause solo quando un evento non segue schemi mentali automatici memorizzati nel corso dell’esperienza.
  • Weiner ha cercato di comprendere a quali elementi attribuiamo il successo o il fallimento delle nostre azioni: esistono due assi incrociati per definire questo tipo di attribuzione causale: la dimensione interno/esterno e quella stabilità/instabilità (durata nel tempo).

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4. Le aspettative che si autoavverano: l’effetto Pigmalione di Rosenthal e Jacobson

Rosenthal e Jacobson hanno valutato, attraverso studi e ricerche sull’ambiente scolastico, l’effetto prodotto dall’aspettativa, detto effetto Pigmalione, sul rendimento e sulla prestazione degli studenti. Essi dimostrarono che l’aspettativa nei confronti del comportamento degli altri rappresenta una profezia che si autoavvera. Da ciò deriva che, per effetto delle proprie aspettative, si trasmettono (inconsapevolmente e involontariamente) dei segnali in grado di modificare il comportamento degli altri.

5. L’identità sociale: Tajfel e Turner

L’identità sociale è quella parte della concezione di sé di un individuo che gli deriva dalla consapevolezza di essere membro di un gruppo sociale, inclusi gli aspetti affettivi ed emotivi collegati all’appartenenza gruppale. Tajfel sottolinea come il mondo ci appaia diviso in “loro” e “noi” sulla base di involontari processi di categorizzazione, identificazione e confronto sociale. Secondo tale teoria, l’ingroup tenderà a discriminare l’outgroup per migliorare la propria immagine di sé. Sentirsi parte di un gruppo, secondo Turner, porta a un processo di depersonalizzazione.

6. L’influenza sociale: Sherif e Milgram

Sherif sottolinea come, all’interno dei gruppi, le opinioni delle persone tendano a modificarsi verso posizioni moderate (norme di gruppo), che consentono una visione comune indispensabile per la sopravvivenza del gruppo e per potersi riconoscere membri di esso. Viene quindi a determinarsi naturalmente un meccanismo di conformismo, che origina dalla spiacevole sensazione di sentirsi deviante e ai margini del gruppo di appartenenza. Milgram, in particolare, si dedica allo studio del potere svolto dalla pressione conformistica all’autorità.

7. Erikson e lo sviluppo psicosociale

Un ulteriore ambito della psicologia sociale riguarda lo studio dello sviluppo della personalità in relazione all’ambiente di vita. Erik Erikson elabora la teoria dello sviluppo psicosociale, secondo la quale lo sviluppo avviene in interazione tra le spinte legate alla maturazione psicofisica del singolo e le pressioni che la società avanza nei suoi confronti in ciascuno degli otto stadi del ciclo di vita. Ogni stadio è segnato da un conflitto tra due aspetti in competizione, producendo inevitabilmente una crisi, la cui risoluzione coincide con la maturazione e la crescita in relazione al proprio ambito socioculturale.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane