6 Influenza sociale: Sherif e Milgram

6. Influenza sociale: Sherif e Milgram

6.1 SHERIF E LE “NORME DI GRUPPO”

Lo studio dei gruppi ha aperto la strada alla ricerca delle modalità attraverso cui opinioni e comportamenti sono influenzati da altri individui.

Muzafer Sherif, psicologo statunitense considerato tra i fondatori della psicologia sociale | ▶ unità 3, p. 429 |, sottolinea come, all’interno dei gruppi, le opinioni delle persone tendano a modificarsi, convergendo verso posizioni moderate, che consentano al gruppo di riconoscersi in un punto di vista comune. Tali schemi di riferimento comuni sono definiti “norme di gruppo” e permettono al gruppo di avere una visione comune indispensabile per la sua sopravvivenza e per potersi riconoscere suoi membri. Viene quindi a determinarsi naturalmente un meccanismo di conformismo, che origina dalla spiacevole sensazione di sentirsi diverso e ai margini del gruppo di appartenenza.

6.2 INFLUENZA DELLA MAGGIORANZA E DELLA MINORANZA

All’interno dei gruppi ciascun membro può esercitare una sua influenza sugli altri e sul gruppo stesso, seppure in modi differenti legati alle norme, ai ruoli e alle caratteristiche individuali. Una classica suddivisione interna vede i membri distinti in una maggioranza che detiene il potere e in una minoranza. La prima svolge un ruolo più potente nello spingere a cambiare un’opinione: se la maggior parte dei membri sostiene una posizione, istintivamente sembra essere più plausibile che tale visione sia corretta. Per quanto possa sembrare una considerazione ingenua, in realtà in moltissime situazioni ci troviamo ad agire in modo pressoché automatico secondo tale dinamica. La pressione della maggioranza a cambiare un’opinione spesso spinge a un cambiamento in realtà solo apparente, poiché esercita un’influenza normativa che porta a rispondere pubblicamente in modo coerente con le aspettative degli altri membri. Lo scopo è ancora una volta quello di adattarsi all’ambiente, evitando di farci sentire esclusi. Basti pensare a quante volte l’andare controcorrente in un gruppo a cui ci sentiamo molto legati è da noi percepito come difficile e finiamo con l’aderire alla visione più comune degli altri membri, magari anche solo in apparenza.

Il conformismo per sua stessa natura si oppone al cambiamento ed è finalizzato, da un punto di vista sociale, al controllo, soprattutto da parte di chi detiene il potere. Chi invece non lo detiene sarà animato da spinte al cambiamento sociale. Anche la minoranza, infatti, può svolgere un’importante influenza sociale. L’impatto è minore ma comunque significativo, soprattutto se si muove con forte coerenza tra opinioni e comportamento. Il cambiamento indotto dalla minoranza richiede generalmente tempi lunghi e passa prima attraverso processi di negoziazione; quando avviene, però, tale cambiamento è molto profondo, avendo richiesto la messa in discussione di opinioni largamente condivise dal gruppo (viene, infatti, definito “conversione”).

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6.3 OBBEDIENZA ALL’AUTORITÀ

Oltre a maggioranza e minoranza, anche i singoli individui possono svolgere un’influenza sui membri di un gruppo. Basti pensare a chi detiene l’autorità e a quanto sia in grado di determinare norme e comportamenti. La storia è piena di esempi del potere esercitato dalla pressione conformistica all’autorità e i casi più eclatanti sono quelli in cui i popoli si sono spinti fino a commettere atrocità e stermini di massa. Proprio a partire dallo studio del nazismo, per esempio, è stato possibile comprendere come l’obbedienza a un regime spietato non fosse dovuta a caratteristiche e tendenze tipiche di un popolo (quello tedesco), quanto a processi psicologici diffusi nella razza umana.

L’esperimento di Milgram
Lo psicologo statunitense Stanley Milgram (1933-1984) è stato l’autore nel 1961 di uno dei più controversi esperimenti della storia. Il ricercatore pubblicizzò uno studio sull’apprendimento, in realtà utilizzato solamente come copertura del reale scopo della ricerca. A ogni partecipante venne assegnato il ruolo di insegnante e fu chiesto di porre delle domande a uno studente (in realtà un collaboratore di Milgram) e di somministrare una scossa elettrica di intensità crescente a ogni risposta sbagliata. Dopo le prime scosse lievi lo studente iniziava a lamentarsi (in accordo con lo sperimentatore) fino a gridare e supplicare di smettere quando riceveva le scosse più forti. Il ricercatore invitava il partecipante a proseguire per non invalidare lo studio e perché era necessario ai fini della prova. Milgram misurò l’intensità massima delle scosse raggiunte dal partecipante prima di interrompere l’esperimento, ritenendo che questa fosse indice del grado di obbedienza all’autorità. Più della metà dei partecipanti (il 65%) completò tutta la sequenza di scariche.

Si tratta di un esperimento molto importante perché capace di inquadrare un atteggiamento molto diffuso tra le persone, che tendono a deresponsabilizzarsi quando un’autorità impartisce un’indicazione. Si ritrova in epoche storiche (gli assolutismi), ma anche nella quotidianità, quando ci capita di agire pur sapendo di sbagliare perché in qualche modo conviene rispettare l’autorità.

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CITTADINI RESPONSABILI

La prevenzione del cyberbullismo

Forme di deresponsabilizzazione si sviluppano anche in rete. Queste si manifestano in atti aggressivi rivolti contro vittime che subiscono denigrazioni e umiliazioni pubbliche senza potersi difendere: si tratta del cyberbullismo.

Recentemente lo Stato italiano ha promulgano una legge (71/2017) nella quale viene data una definizione precisa di cyberbullismo:


Qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.


La legge prevede anche che nelle scuole vengano messe in atto iniziative di informazione e prevenzione atte a promuovere un uso corretto e consapevole della rete. Nella legge viene chiarito che è possibile fare richiesta al questore di oscurare, rimuovere o bloccare qualsiasi contenuto che sia ritenuto offensivo.

per lo studio

1. Spiega in che modi il conformismo agisce nei gruppi.

2. Descrivi l’esperimento di Milgram.


  Per discutere INSIEME 

L’esperimento di Milgram dimostra che in certe circostanze un individuo può diventare indifferente rispetto al dolore che provoca perché questo è autorizzato e richiesto dall’autorità. Una cosa simile è avvenuta in Germania durante il nazismo quando la persecuzione degli ebrei e di altre minoranze venne eseguita senza che si avesse una reale opposizione da parte dell’opinione pubblica. Cercate documenti e testi che descrivano tali situazioni e commentatele insieme con l’aiuto dell’insegnante.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane