4 Le aspettative che si autoavverano: l’effetto Pigmalione di Rosenthal e Jacobson
per immagini
Pigmalione
La figura di Pigmalione, soggetto di questo quadro di Jean-Léon Gérôme (1824-1904), è presente in letteratura e ritratta in molte opere d’arte. Già Filostefano di Cirene, storico e filologo greco del III secolo a.C., nella sua Storia di Cipro narrò la vicenda mitica del re di Cipro Pigmalione, innamorato della statua di Afrodite a tal punto da crederla vera e immaginare di potersi congiungere a essa. Nelle Metamorfosi del poeta latino Ovidio (43 a.C.-17/18 d.C.), invece, Pigmalione è uno scultore che, innamoratosi di una sua opera raffigurante una donna, prega Afrodite di trasformarla in un essere umano, per poterla sposare. Rosenthal sembra invece far riferimento all’omonima opera teatrale di George Bernard Shaw (1856-1950) riferita al mito greco di Pigmalione, in cui un insegnante cerca di educare una ragazza di umili origini e priva di cultura e di educazione ai modi garbati ed elevati della classe abbiente.
4.2 LA RICERCA
L’ambiente scolastico offriva la possibilità di mettere direttamente alla prova le ipotesi di Rosenthal e Jacobson, secondo i quali l’effetto dell’aspettativa, detto “▶ effetto Pigmalione”, può essere più rilevante della classe frequentata, delle abilità di partenza, del sesso o dell’appartenenza a una minoranza (gli altri parametri valutati nell’esperimento).
Rosenthal e Jacobson comunicarono a diversi insegnanti il nome di alcuni bambini della classe che avevano ottenuto punteggi elevati all’Harvard Test of Inflected Acquisition, un questionario in realtà inesistente, che serviva soltanto a giustificare la selezione degli studenti prodotta invece in modo casuale. Venne misurato il quoziente intellettivo (QI) di tutti gli alunni sia all’inizio dell’esperimento che l’anno seguente, senza intervenire in alcun modo nelle attività della classe. In media, gli studenti indicati dal falso test come “molto promettenti” migliorarono il loro QI in modo maggiore rispetto al resto della classe. I bambini dei primi due anni di scuola mostrarono effetti molto significativi: l’aumento del QI in quelli indicati come “promettenti” era superiore di oltre 15 punti rispetto ai compagni. I bambini appartenenti a minoranze risultarono inoltre più avvantaggiati rispetto agli altri dalle aspettative positive nei loro confronti: secondo gli studiosi, questo dato potrebbe essere spiegato dal fatto che gli insegnanti si aspettano solitamente da loro prestazioni peggiori.
Venne così dimostrato che le aspettative verso il comportamento dell’altro possono rappresentare una sorta di profezia che si autoavvera.
Gli autori non hanno studiato la variabile “insegnante”: è quindi possibile che le insegnanti di quei primi due anni di scuola avessero un particolare atteggiamento verso gli scolari. Quel che ancora oggi è chiaro, tuttavia, è che un insegnante che crede positivamente in un alunno può avere effetti sul suo studio, sul rendimento e sulla sua motivazione. L’allievo, infatti, interiorizzerà il giudizio e agirà di conseguenza e, nel tempo, tenderà a raggiungere la maturazione che l’insegnante aveva immaginato inizialmente per lui.
In conclusione, è importante sottolineare come, per effetto delle proprie aspettative, lo sperimentatore o l’insegnante rischiano di trasmettere inconsapevolmente e involontariamente impercettibili segnali che modificano il comportamento altrui.
per lo studio
1. Che cos’è l’effetto Pigmalione?
2. Spiega l’esperimento di Rosenthal e Jacobson.
Per discutere INSIEME
Più che mettere alla prova l’effetto Pigmalione sul rapporto tra voi e i vostri docenti, potete verificare lo stesso effetto anche fra compagni. Per esempio, qualcuno di voi può provare a riprodurre la stessa prova insegnando un argomento su cui si è preparato a due compagni verso cui nutre aspettative differenti.
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane