2.1 LA TEORIA DI CAMPO
Il principale contributo teorico di Kurt Lewin | ▶ L’AUTORE | è noto come teoria di campo. Secondo tale approccio, la spiegazione delle cause di un fenomeno risiede nell’analisi delle condizioni che lo fanno accadere, studiando cioè la dinamica della situazione in cui esso avviene e si sviluppa.
La teoria di Lewin fa riferimento alla concretezza delle situazioni particolari, ed è finalizzata al cambiamento: il focus, tipico della psicologia sociale, è sugli individui contestualizzati in una situazione reale, non su soggetti astratti. Ambiente (situazione) e persona, così come la relazione tra loro, hanno pari valore. Partendo da situazioni reali e analizzando le relazioni tra i fattori è possibile via via estrapolare leggi più generali tipiche del modo in cui l’uomo ragiona, agisce e vive. La teoria di campo interpreta il modo concreto in cui i fattori emotivi, cognitivi e ambientali funzionano come sistema.
Nel campo concepito da Lewin si collocano fatti riferiti al mondo soggettivo (ovvero l’insieme dei bisogni, motivazioni, scopi, emozioni e ideali della persona e la sua percezione soggettiva dell’ambiente) e fatti ambientali oggettivi. Il comportamento degli individui dipende dal mondo interno personale e dal mondo esterno ambientale: Lewin sintetizza questa interdipendenza con la formula matematica
C = f (P; A)
dove C sta per comportamento, P per spazio personale e A per quello ambientale; la f indica invece la funzione che li collega, assegnando a ciascun fattore uguale importanza.
Tale concezione può apparire oggi ovvia, ma ha il merito di evidenziare non tanto le componenti coinvolte, quanto l’interdipendenza dei fattori. Il focus è sul presente, le forze coinvolte agiscono nell’attualità, in cui passato e futuro si manifestano solo a livello indiretto e psicologico: il qui e ora della situazione è l’unità di analisi della psicologia sociale lewiniana.