5 Cambiamenti e sofferenze psichiche in tarda età

5. Cambiamenti e sofferenze psichiche in tarda età

5.1 AFFRONTARE LE TRASFORMAZIONI

Come ogni altra fase del ciclo di vita, anche la vecchiaia è caratterizzata da trasformazioni e cambiamenti.

Il rapporto con il proprio corpo diviene nuovamente centrale: spesso esso accusa limitazioni e problematiche più velocemente di quanto la mente non riesca a elaborare. In questi casi il soggetto anziano si sente ancora nel pieno delle forze ma si trova a dover fare i conti con nuove fatiche fisiche, l’impossibilità di svolgere attività che fino a quel momento erano praticate e date per scontate. Il soggetto deve dunque compiere un percorso di elaborazione per riuscire a entrare nell’ottica che probabilmente non potrà più fare tutto ciò che faceva un tempo e questo richiede un processo di adattamento e integrazione delle nuove condizioni nella propria rappresentazione di sé.

Gli acciacchi del corpo spesso implicano la necessità di rivedere anche le relazioni con gli altri, in particolare per quanto riguarda la dinamica autonomia-dipendenza. Quando il corpo inizia a presentare qualche difficoltà, infatti, può succedere che l’individuo anziano abbia bisogno di aiuto nello svolgere compiti e attività. Anche questa nuova condizione necessita di essere processata e accettata: può accadere infatti che l’anziano rifiuti i nuovi vincoli imposti dal corpo e, per difendere la propria autonomia, non chieda aiuto ad altri mettendosi in situazioni anche rischiose. Diversamente può accadere che, avvertendosi più fragile, si ponga in una posizione di totale bisogno e dipendenza dall’altro. Questo implica necessariamente una revisione dei rapporti con i propri cari, i quali si trovano a dover fare anch’essi un percorso di accettazione della nuova condizione e delle nuove richieste da parte del parente anziano.

Nel caso in cui questi cambiamenti avvengano troppo in fretta, o il soggetto faccia particolarmente fatica ad accettarli, anche il suo umore può risentirne e influire negativamente sulla possibilità di affrontare l’età della vecchiaia con serenità.

5.2 RIFLESSIONI, ANSIE E PAURE

La sensazione dell’impossibilità di modificare ulteriormente lo stato delle cose o di tornare indietro a volte rende intollerabili gli ultimi anni di vita e incide in modo profondo sul tono dell’umore. Entrare in contatto con la sensazione di aver perso risorse e abilità, sul piano fisico o cognitivo, e sapere, in alcuni casi, che le condizioni andranno solo a peggiorare spesso porta con sé rabbia e crisi depressive. La presa di consapevolezza che si è entrati nell’ultima fase della propria vita e che non ce ne saranno di successive può risultare annichilente per il soggetto anziano e sfociare in vissuti di stampo depressivo.

Cambia la concezione soggettiva del tempo: in tutte le altre fasi della vita è possibile fare progetti, immaginarsi un futuro e guardare al domani, la vecchiaia invece stravolge questo paradigma e sposta lo sguardo dal futuro al passato. È tempo di bilanci. In questi casi può succedere che l’individuo provi rimorsi o rimpianti e il tempo che gli rimane viene così a colmarsi di risentimento e di malinconia. Il risentimento spesso è rivolto verso se stessi, scaturisce dalla sensazione di aver preso delle decisioni sbagliate o di aver perso delle occasioni. A volte, però, può essere anche indirizzato nei confronti degli altri, in particolare di coloro che, seppur vicini, vengono vissuti dall’anziano come poco comprensivi e interessati alla sua nuova condizione; in questi casi i sentimenti predominanti sono la solitudine e un forte senso di abbandono. La malinconia è spesso associata al dover scendere a patti con l’impossibilità di fare progetti a lungo termine e alla consapevolezza di dover rinunciare a qualcosa.

Inoltre, può succedere che il soggetto anziano sperimenti sentimenti di angoscia e preoccupazione non tanto per sé ma per chi gli sta vicino: sono questi i casi dei genitori anziani che si preoccupano per il futuro dei figli senza di loro o del coniuge più vecchio che sa che lascerà il proprio partner.

Tutti questi aspetti possono essere all’origine di stati ansiosi o depressivi più o meno gravi e invalidanti. In questi casi è importante poter impostare una cura psichiatrica adeguata a sostenere il tono dell’umore del soggetto; inoltre sempre più anziani si rivolgono agli psicologi con la richiesta di una presa in carico per poter affrontare le loro ansie, paure e angosce. Nel libro Fissando il sole (2008) Irvin D. Yalom ▶ L’AUTORE |, scrittore, psichiatra e psicoterapeuta americano, presenta diversi casi clinici di pazienti, tra cui anche soggetti anziani, che si sono rivolti a lui per affrontare il tema della paura della morte e della vecchiaia.

CITTADINI RESPONSABILI

Luoghi di assistenza e cura per gli anziani

I dati sottolineano come la popolazione anziana sia in aumento e siano sempre di più i soggetti che con l’avanzare dell’età devono affrontare l’aggravarsi delle loro condizioni psicofisiche fino alla perdita di autonomia: per far fronte a tale situazione esistono diversi tipi di soluzioni per la gestione e la cura dei soggetti anziani.

  • Le residenze sanitarie assistite (Rsa) sono strutture non ospedaliere che ospitano soggetti anziani non autosufficienti per un preciso periodo di tempo oppure a tempo indeterminato, fino alla morte. Queste strutture mettono a disposizione degli ospiti uno staff composto da diverse figure professionali: medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi e animatori che si occupano delle attività da proporre agli ospiti, garantendo così la presa in cura totale del soggetto.
  • Le case di riposo invece ospitano soggetti anziani che sono però almeno parzialmente autosufficienti. Solitamente esse offrono la possibilità di alloggiare in stanze doppie o singole e talvolta offrono anche piccoli appartamenti in cui l’anziano può vivere da solo o con il coniuge e gestirsi autonomamente pur prendendo parte alle attività della struttura e usufruendo dei suoi servizi.

l’autore Irvin D. Yalom

Irvin D. Yalom, nato nel 1931 a Washington DC, è uno scrittore, psichiatra e psicoterapeuta statunitense.

Di famiglia ebraica, fin da piccolo cresce dedicando tutto il suo tempo allo studio. Laureatosi presso la George Washington University nel 1952, prosegue gli studi in psicologia e psichiatria, diventando professore emerito di Psichiatria a Stanford. È autore di numerosi libri tra cui Fissando il sole (2008), incentrato sul tema della paura della morte propria dell’essere umano, e Il dono della terapia (2001), in cui esprime l’importanza che egli dà alla relazione terapeutica analista-paziente. Nel 1974 ha scritto un saggio (Everyday Gets a Little Closer) insieme a un suo paziente, nel quale vengono riportate le riflessioni alternate del clinico e del paziente nel corso della terapia.

per lo studio

1. Come mai il corpo acquista nuova importanza nella fase della vecchiaia?

2. In che modo cambia la concezione del tempo in età avanzata?

3. Quali sono i principali stati emotivi negativi che può sperimentare un soggetto anziano?


  Per discutere INSIEME 

In classe provate a individuare quali temi potrebbero portare un paziente anziano a chiedere aiuto a uno psicologo. Discutetene fra compagni.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane