4.1 demenza e declino cognitivo lieve
Con l’ingresso nella terza età può succedere di registrare un declino delle capacità cognitive, per cui il loro funzionamento risulta compromesso. Spesso insorgono problemi e difficoltà nell’ambito della memoria, mentre tendenzialmente si conservano bene il ragionamento logico e la competenza linguistica. I quadri clinici sottostanti a questa sintomatologia possono essere di diversa natura.
- ⇒ Demenza: con questo termine si intende una forma di malattia cerebrale che si manifesta con una compromissione progressiva delle funzioni cognitive e che comporta, in stadio avanzato, l’incapacità da parte dell’individuo di svolgere i compiti della vita quotidiana. La demenza implica il decadimento di capacità quali la memoria e l’orientamento e alterazioni del comportamento che, nei casi più gravi e conclamati, rendono il soggetto incapace di badare a se stesso. Esistono diverse tipologie di demenza caratterizzate da un’eziologia e una prognosi differenti: si distingue infatti tra demenze irreversibili, come il morbo di Alzheimer, e demenze reversibili, dette anche “secondarie”, che sono limitate nel tempo e possono essere causate da diversi fattori, come infezioni o traumi. In questi casi, con la somministrazione di una cura corretta, il soggetto guarisce completamente.
- Declino cognitivo lieve (detto anche Mci, dall’inglese Mild Cognitive Impairment): condizione caratterizzata dalla presenza di deficit cognitivi che tuttavia non hanno ricadute sul funzionamento dell’individuo nella vita quotidiana: in questi casi le attività di tutti i giorni vengono svolte senza troppe difficoltà, semmai con qualche rallentamento. Il declino cognitivo lieve può avere origini diverse: può segnalare l’esordio di una forma di demenza più grave oppure essere causato da un’altra malattia o da una crisi emotiva; a volte anche la somministrazione di alcuni medicinali può far insorgere un quadro sintomatologico di questo tipo. Attualmente si stima che tra il 20 e il 50% delle persone a cui viene diagnosticato un declino cognitivo lieve svilupperà una demenza nell’arco di due-tre anni.
In generale, per quanto riguarda le patologie che comportano un decadimento delle capacità cognitive, l’obiettivo principale è quello di rallentare l’aggravarsi dei sintomi e fornire al soggetto strategie che possano aiutarlo a compensare gli intoppi della vita quotidiana. A tale scopo si sono rivelati molto utili la stimolazione cognitiva, ovvero esercizi che allenino le abilità cognitive residue, l’attività fisica, l’impegno in hobby e interessi personali e la socializzazione.