L’UNITÀ IN BREVE

L’unità in breve

DIVENTARE ADULTI

1. IL GIOVANE ADULTO: PROGETTI E PERCORSI

Il giovane adulto – nuova categoria o fase autonoma del ciclo di vita che si colloca a cavallo tra l’adolescenza e l’età adulta – per ragioni anche di tipo economico-sociale vive ancora con i genitori, non ha un’occupazione lavorativa o tarda a terminare gli studi e non ha una vita di coppia stabile.

2. IMPEGNARSI IN UNA RELAZIONE: AMORI E FAMIGLIE

Il giovane adulto accede a una relazione amorosa dopo aver completato con successo alcuni compiti evolutivi. La coppia di oggi, rispetto al passato, si identifica per un ideale narcisistico che fa emergere il singolo e non più per la dedizione reciproca. L’evoluzione della coppia è dovuta, in particolare, all’introduzione del divorzio e alla possibilità di accesso della donna al mondo del lavoro.

Secondo Franco Fornari, per poter accedere a una sessualità adulta l’individuo deve essere in grado di assumere diversi ruoli in situazioni differenti.

Nella teoria degli stadi di vita di Erikson il vero compito del giovane adulto è quello di abbandonare il romanticismo adolescenziale per progettare il proprio futuro.

3. DIVENTARE MADRE: FAR CRESCERE IL DESIDERIO

Il ruolo sociale della donna di oggi è diverso rispetto al passato: la donna lavora come l’uomo e la maternità non è più un destino naturale ma il frutto di una libera scelta. Consapevole di ciò, Recalcati analizza la funzione materna scindendo la donna dalla madre e ne identifica gli aspetti più significativi: le mani, simbolo di protezione e sostegno; il volto, attraverso il quale il figlio riconosce la propria identità; la “lalingua”, ossia il linguaggio espressivo, non grammaticale; l’assenza, attraverso la quale il bambino è stimolato al gioco simbolico; il desiderio, il profilo più rilevante della maternità; l’angoscia, per il timore della perdita; la trascendenza.

4. DIVENTARE PADRE: EDUCARE ALLA VITA

Diversamente da quella materna, la funzione paterna ha un’origine culturale e, per questo, Zoja parla di «invenzione del padre». Il passaggio verso l’ambivalenza genitore-padre è simbolicamente rinvenuto nel mito di Ettore e nel suo “gesto” verso il figlio raccontato nell’Iliade.

5. LE COPPIE OMOGENITORIALI

Nella società di oggi, le coppie omogenitoriali rappresentano una realtà diffusa. Guardando alle altre forme di genitorialità, emergono aspetti peculiari di ciascuna tipologia di coppia, riconducibili al codice paterno (per le coppie di madri) e a quello materno (per le coppie di padri).

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6. La crisi esistenziale

Con l’arrivo dell’età adulta aumentano le responsabilità che l’individuo deve affrontare, sia in seguito alle decisioni che è tenuto a prendere per se stesso e per gli altri sia perché la sua capacità lavorativa deve garantire il funzionamento dell’intero sistema sociale. Il peso di tali responsabilità, insieme a un bilancio sul percorso della propria vita, può provocare un senso di disadattamento, che talvolta sfocia in tentativi di fuga, comportamenti regressivi e adolescenziali, rinunce o crisi depressive.

7. La crisi nel legame di coppia

A differenza del passato, nella società odierna la relazione coniugale si basa su una libera scelta dei due partner.

Le relazioni di coppia di lunga durata possono attraversare dei momenti di crisi e per questo sono nati modelli di intervento psicologico del nucleo familiare nel suo insieme. Il pionere della terapia di coppia è stato Henry V. Dicks. Secondo lo studioso, la coppia dovrebbe rappresentare una sorta di terapia reciproca naturale fra i coniugi, poiché ciascuno dei due partner risponde al bisogno evolutivo dell’altro.

Il modello sistemico offre una spiegazione del disagio sofferto da un individuo sulla base delle relazioni familiari in cui è inserito, poiché la famiglia funziona come un sistema.

8. La crisi nel ruolo genitoriale

Essere genitori rappresenta un compito fondamentale, volto a garantire la crescita dei figli in un ambiente protetto e finalizzato alla trasmissione di un insieme di cultura e valori. Al giorno d’oggi, tuttavia, come afferma lo psicoanalista Philippe Jeammet, essere genitori è molto più difficile, poiché la società non offre regole ferme e condivise che possano essere d’aiuto ai genitori. Un altro elemento che rende difficoltoso l’esercizio della genitorialità è costituito dalle aspettative elevate nei confronti dei figli e dall’eccessiva protezione. In altri casi, può capitare che i genitori ritengano i figli colpevoli delle loro frustrazioni e della loro mancanza di libertà e realizzazione.

L’inadeguatezza della funzione genitoriale si può manifestare in gravi casi con maltrattamenti e abusi, violenza assistita o incuria.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane