5 Le coppie omogenitoriali

5. Le coppie omogenitoriali

5.1 Specificità delle coppie omogenitoriali

Sulle coppie omogenitoriali il dibattito è aperto e spazia dal riconoscimento sociale, rispetto alla famiglia tradizionale, ai diritti dei bambini, fino alle tecniche di procreazione. Anche sul piano scientifico, si sono succeduti studi soprattutto sul tema del benessere dei figli, giungendo a risultati per lo più positivi, anche se non mancano esiti di segno negativo, peraltro molto controversi.

Elena Buday e Federico Lupo Trevisan, autori del libro Non succede per caso. Percorsi omogenitoriali tra desideri e realtà (2018), approfondiscono da un punto di vista psicologico e affettivo alcuni elementi specifici delle coppie omosessuali.

Le coppie di madri
Per quanto riguarda le coppie di madri, è possibile rintracciare una maggiore sicurezza circa la disponibilità per il bambino di tutti gli strumenti per una crescita tranquilla, non ravvisando criticità nella mancanza della figura paterna. Probabilmente, tale aspetto è legato a situazioni, diffuse nella nostra società, di donne che hanno cresciuto da sole i propri figli, anche solo in ragione della totale assenza del padre dall’ambiente domestico per ragioni lavorative. A tale autosufficienza si contrappone il timore di non riuscire a proteggere il bambino dalle ostilità del mondo esterno e dal conseguente dubbio, instillato da domande scomode o altri comportamenti, che la sua non sia una famiglia uguale alle altre: per questo, le coppie di mamme sono solite preparare il contesto sociale di riferimento (dalla famiglia allargata alla scuola) affinché il bambino sia accolto nel migliore dei modi, a volte accompagnando tali azioni all’impegno sociale volto alla sensibilizzazione generale, attraverso, per esempio, la distribuzione di materiale informativo.

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Le coppie di padri
Le coppie di padri, invece, non temono la reazione ostile del mondo esterno perché ritengono di poter dare al bambino tutti gli strumenti più idonei a fornire risposte adeguate. Spaventa di più, di converso, l’eventualità di non riuscire ad accudire il bambino come si deve, e ciò anche in ragione del ruolo del terzo (la  madre surrogata) che è maggiormente rilevante rispetto a quello del terzo per le coppie di madri. È frequente, allora, il ricorso a figure femminili esterne (tate, amiche, parenti) che possano supportare la coppia nella crescita del bambino, soprattutto se di sesso femminile (in particolare, quando si tratterà di affrontare temi peculiari come le mestruazioni).

5.2 I fattori che fanno emergere la genitorialità

La genitorialità nelle coppie omosessuali, in definitiva, sembra possa definirsi combinando fra loro una serie di fattori:

  • i dettami dei codici materno e paterno;
  • il percorso evolutivo di ciascun partner, sia nel distacco dalle famiglie di origine sia nella costruzione della propria identità;
  • la creazione di un progetto comune di vita, su cui influirà in un secondo momento l’arrivo del figlio;
  • le influenze dell’ambiente sociale e culturale.

Inoltre, assumono rilevanza sia l’utilizzo di tecniche mediche sia il ricorso a un terzo esterno alla coppia. Nelle coppie di madri, il comportamento volto a prepararsi alle ostilità del mondo esterno è tipico del codice paterno, poiché il padre ha il compito di proteggere la madre e il bambino dall’ambiente al di fuori della famiglia; invece, nelle coppie di padri che si preoccupano di garantire il più alto livello di accudimento del figlio, è rintracciabile il codice materno.

per lo studio

1. Quali sono gli aspetti peculiari relativi a ciascuna tipologia di coppia omogenitoriale?

2. Quali sono i fattori che, combinandosi fra loro, fanno emergere la genitorialità nelle coppie omosessuali?


  Per discutere INSIEME 

Discutete in classe sul grado di integrazione e accettazione delle coppie omogenitoriali nella società di oggi.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
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Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane