2 Impegnarsi in una relazione: amori e famiglie

2. Impegnarsi in una relazione: amori e famiglie

2.1 La coppia postmoderna

La creazione di una coppia, su un piano sociale, nelle varie epoche, è stata connessa a varie finalità, dalla definizione di alleanze fra gruppi sociali all’assolvimento di una funzione meramente economica (sostentamento della famiglia). Solo negli ultimi due secoli ha preso gradualmente piede il concetto di coppia come luogo ideale di soddisfacimento di bisogni affettivi.

Dal punto di vista psicologico, un individuo può accedere a una relazione amorosa di coppia solo dopo aver completato con successo alcuni compiti evolutivi, quali, per esempio, la definizione della propria identità di genere e della propria sessualità o lo sviluppo della capacità di corteggiamento. La relazione di coppia implica infatti la consapevolezza di poter condividere con un’altra persona un progetto di vita, guardando alla quotidianità anche attraverso una prospettiva diversa dalla propria, sia nei momenti di felicità che in quelli di conflitto o distanza.

La creazione di un legame, che identifica la nostra specie e rappresenta una potenzialità fin dall’adolescenza, avviene secondo modalità che variano alla luce del contesto culturale di riferimento, con l’unica costante rappresentata dalla volontà di condivisione e di vicinanza. Confrontando, infatti, la coppia postmoderna con quella del passato, emergono differenze significative: oggi, la contrapposizione fra l’ideale narcisistico (realizzazione e libertà personale) e le necessità di coppia richiede un continuo lavoro di bilanciamento interno in ciascun membro della coppia stessa; in passato, invece, la coppia si fondava sulla dedizione reciproca, ponendo il singolo e le sue prerogative in una posizione subordinata rispetto all’interesse superiore del sistema familiare: si privilegiava, specialmente nella donna, una dimensione sacrificale. Nel nostro paese, l’evoluzione della concezione di coppia è stata frutto, in particolare, di due importanti “conquiste” sociali della donna, ossia il divorzio e l’accesso al mondo del lavoro. Prima di ciò, i ruoli del marito e della moglie erano definiti e costanti, prevedibili e circoscritti entro confini socialmente consolidati.

2.2 L’amore e il giovane adulto: alcune teorie

Per Sigmund Freud, la capacità di amare e di avere rapporti sessuali, ossia d’instaurare relazioni gratificanti con il proprio partner, costituiva uno dei due elementi che provavano l’effettivo ingresso dell’individuo nella vita adulta (l’altro era la capacità di lavorare, in maniera adeguata, sia socialmente che produttivamente).

Negli anni Settanta del Novecento il concetto di sessualità in senso freudiano è stato rielaborato dallo psicoanalista Franco Fornari (1921-1985) ed è stato inteso in senso più ampio. Secondo Fornari per poter accedere a una sessualità adulta non è sufficiente superare l’immaturità sessuale infantile e acquisire in maniera definitiva la propria sessualità genitale, ma è necessario possedere una personalità aperta che sappia integrare, a seconda delle circostanze, ruoli maschili e femminili, paterni e materni. Questo significa che l’individuo adulto deve essere in grado di assumere ruoli diversi in situazioni differenti, come quando un padre si trova a dover svolgere la funzione materna di accudimento.

Nella teoria degli otto stadi della vita dello psicologo e psicoanalista tedesco Erik Erikson, nel percorso di sviluppo di una persona ognuna di queste fasi è caratterizzata da due spinte di segno opposto, una evolutiva e l’altra conflittuale. La contrapposizione che si registra nel passaggio dall’adolescenza all’adultità riguarda i due concetti di intimità e isolamento. La prima implica il rapporto con l’altro, che costituisce l’oggetto d’amore; la seconda, invece, è una strategia di difesa che permette al soggetto di sottrarsi al conflitto e di sfuggire all’angoscia della progressiva compenetrazione con il partner, a discapito di se stesso. Se il giovane adulto fallisce nel passaggio dall’isolamento all’intimità, non potrà dunque accedere alla relazione d’amore genitale.

In una estrema sintesi, il vero compito evolutivo del giovane adulto è quello di saper immaginare e progettare il proprio futuro in modo realistico abbandonando sia l’onnipotenza infantile sia la dimensione assoluta del romanticismo adolescenziale. I progetti del giovane adulto hanno infatti perduto l’alone magico dell’adolescenza, ma hanno acquistato in concretezza e sono divenuti più coerenti con il mondo e con l’ambiente circostante.

per lo studio

1. Quali sono le caratteristiche dell’adultità secondo Freud?

2. Spiega le differenze tra le coppie del passato e quelle postmoderne nella creazione di un legame affettivo stabile.


  Per discutere INSIEME 

Immaginatevi fra dieci anni: quali sono le tre caratteristiche psicologiche fondamentali che dovrà avere il vostro partner ideale? Scrivetele tutti su un bigliettino anonimo. Dopo aver raccolto i bigliettini, leggete le risposte e avviate un dibattito.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane