7 Il rapporto con il cibo: anoressia e bulimia

7. Il rapporto con il cibo: anoressia e bulimia

7.1 Disturbi soprattutto al femminile

Secondo le ultime ricerche, i disturbi alimentari riguardano soprattutto la popolazione femminile: i dati relativi alla diffusione del fenomeno indicano che nel mondo occidentale su 100 adolescenti femmine almeno 10 soffrono di tali disturbi. Nel nostro paese su 1000 giovani donne fra i 12 e i 25 anni, 3 soffrono di anoressia, 12 di bulimia e 70 di disturbi del comportamento alimentare non meglio specificati.

È possibile suddividere in due categorie i principali fattori di rischio sottostanti allo sviluppo di un disturbo alimentare:

  • fattori psicologici, che si riferiscono alle caratteristiche individuali di chi sviluppa un disturbo alimentare, al rapporto con il cibo e con il proprio corpo;
  • fattori socioculturali, che si riferiscono, invece, al modo in cui vengono intesi la bellezza e il ruolo femminile in un particolare contesto socio-culturale.

Nonostante possano comparire in tutte le fasi della vita, i disturbi alimentari registrano un picco di esordio durante gli anni dell’adolescenza. È proprio in questa fascia d’età che il corpo acquista un ruolo centrale: la pubertà cambia i principali tratti fisici, regalando forza muscolare e statura ai corpi maschili e le prime rotondità, sui fianchi e sul seno, ai corpi femminili. I tratti corporei non sono più acerbi e poco delineati come nell’infanzia, ma subiscono cambiamenti sostanziali e a volte improvvisi: basti pensare a quei ragazzi che nel corso di un’estate crescono di 15 centimetri. A questa età il corpo acquisisce “soggettività”, ovvero non è più sotto il controllo e la cura materna come succede per i bambini più piccoli che vengono vestiti e lavati dalle madri, ma è l’adolescente stesso che ora se ne deve occupare: prendere possesso del proprio corpo e degli aspetti psicologici a esso connessi è uno dei principali compiti evolutivi che l’adolescente deve affrontare nel suo percorso di crescita. L’acquisizione della responsabilità sul proprio corpo, su come gestirlo e presentarlo al resto del mondo, rende l’adolescenza una fase decisiva nell’instaurarsi di un buon rapporto con l’immagine di sé ▶ APPROFONDIAMO |. Quando questo non avviene l’adolescente può sentirsi in conflitto con il proprio corpo, che viene vissuto come nemico e persecutore. L’unico modo per tenerlo “a bada” è mettere in atto comportamenti restrittivi dal punto di vista alimentare. È proprio questo che fanno le ragazze anoressiche: attraverso diete rigidissime e un controllo ferreo sugli impulsi della fame desiderano dominare il proprio corpo in crescita e mantenerlo infantile, come prima che i cambiamenti puberali lo modificassero senza chiedere il permesso. L’adolescente anoressica impone il silenzio al proprio corpo, mettendo a tacere l’impulsività della fame che viene disprezzata e rifiutando le fattezze femminili e, in prospettiva, materne, attaccandole e mortificandole. Per aiutarsi a non cedere alle tentazioni della fame l’adolescente anoressica è iperattiva, non sta mai ferma: questo le serve a non sentire i bisogni e a negarli; inoltre muoversi in continuazione impedisce l’aumento di peso e, anzi, favorisce il dimagrimento.

approfondiamo  La disforia di genere in età evolutiva

Appropriarsi del proprio corpo e integrare nella propria immagine di sé i cambiamenti che la pubertà avvia implica necessariamente anche gli aspetti legati alla sessualità. Il corpo dell’adolescente maturando acquisisce caratteri sessuali definiti: si pronunciano le rotondità del seno, spuntano i primi peli, cambia il tono della voce.

In alcuni casi però questo processo non è affatto semplice: si parla allora di “disforia di genere” o disturbo dell’identità di genere, con cui si intende il disagio percepito dall’individuo che non si riconosce nel proprio sesso fenotipico o nel genere assegnatogli alla nascita. In altre parole, il soggetto non riesce a identificarsi con il sesso espresso dalle proprie caratteristiche somatiche ma si identifica con il sesso opposto. Tale problematica emerge in alcuni casi già nell’infanzia e diventa centrale nella fase adolescenziale.

Da alcuni anni esiste una terapia di soppressione della pubertà che consiste nella somministrazione di specifici ormoni che sospendono temporaneamente lo sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie. Questa terapia ha effetti completamente reversibili: può venire considerata come un modo per “acquistare tempo” così da permettere all’adolescente di effettuare un percorso psicologico approfondito che porti poi alla decisione consapevole e definitiva di procedere o meno all’iter per cambiare sesso. Tale lasso di tempo viene infatti indicato come “fase diagnostica estesa”: una sosta del percorso di crescita, necessaria a prendere la decisione giusta eliminando la fretta imposta dai cambiamenti corporei puberali e in grado di fornire maggiore serenità ai soggetti che individuano nello sviluppo dei caratteri sessuali secondari la causa della sofferenza di vivere.

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7.2 Anoressia nervosa e bulimia nervosa

I disturbi del comportamento alimentare più diffusi sono l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa.

L’anoressia nervosa è caratterizzata da:

  • restrizione nell’assunzione di calorie e rifiuto di mantenere il peso corporeo all’interno dei criteri minimi previsti per età, sesso e salute fisica;
  • intensa paura di ingrassare, anche quando si è già sottopeso;
  • alterazione nel modo in cui si vive il peso e la forma del corpo, eccessiva influenza del peso e delle forme del corpo sui livelli di autostima;
  • rifiuto di riconoscere la gravità della condizione di sottopeso;
  • nelle femmine, amenorrea, ovvero assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi.

L’altro disturbo del comportamento alimentare più diffuso è la bulimia nervosa che, diversamente dall’anoressia, è caratterizzata da:

  • episodi di abbuffate intense come l’ingestione, in un periodo di tempo circoscritto, di una quantità di cibo significativamente maggiore rispetto a quella che la maggior parte delle persone mangerebbe in circostanze simili;
  • sensazione di perdere il controllo durante l’abbuffata (per esempio, sensazione di non riuscire a fermarsi);
  • ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso come vomito autoindotto, abuso di lassativi e/o diuretici, digiuno, attività fisica eccessiva;
  • livelli di autostima fortemente influenzati dalla forma e dal peso del proprio corpo.
per lo studio

1. Quali sono le caratteristiche principali dell’anoressia nervosa?

2. Quali sono le caratteristiche principali della bulimia nervosa?


  Per discutere INSIEME 

I disturbi alimentari in adolescenza sono stati rappresentati in numerosi film, per esempio in Fino all’osso, di Marti Noxon, uscito nel 2017. Guardatelo insieme e poi discutetene in classe.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane