4.1 Le prime relazioni d’amore di coppia
L’adolescenza è il periodo nel quale si sperimentano le prime relazioni d’amore di coppia.
I cambiamenti corporei della pubertà e la trasformazione del legame con i genitori fanno sentire l’adolescente solo e incompleto. Il corpo sessuato segnala il bisogno dell’altro per la soddisfazione erotica e per avere conferma della propria bellezza e desiderabilità. L’amore dei propri genitori non basta più a soddisfare il bisogno di affetto e intimità, perché appartiene al passato, al mondo dell’infanzia, mentre l’adolescente ora vuole crescere e sperimentare nuove forme di relazione.
L’innamoramento è l’espressione di diversi ▶ sistemi motivazionali innati: quello dell’affiliazione o appartenenza, quello sessuale-riproduttivo e quello dell’attaccamento-accudimento.
Questo significa che le relazioni sentimentali e sessuali in adolescenza hanno la funzione di consolidare la propria appartenenza di genere, di svelare ciò che attrae e orienta il desiderio sessuale, e di promuovere la capacità di prendersi cura dell’altro e costruire legami.
Questa è la fase in cui l’▶ identità di genere chiede di essere collaudata e si stabilisce l’orientamento sessuale. I ragazzi e le ragazze mettono alla prova la loro virilità o femminilità e la capacità di sedurre nella pratica del corteggiamento.
All’inizio dell’adolescenza la conquista del nuovo oggetto d’amore è fantasticata e sognata a occhi aperti. In alcuni casi si tratta di un amore platonico che non viene mai dichiarato all’altra persona, oppure possono avvenire i primi approcci appassionati e incerti.
Il desiderio è una questione che riguarda il rapporto con se stessi piuttosto che con l’altro. La spinta a ricercare una relazione intima con un coetaneo è mossa dall’urgenza di ritrovare l’oggetto d’amore perduto (i genitori) e placare l’angoscia e la paura di essere brutti e indesiderabili.
Lo sguardo innamorato dell’altro offre nutrimento affettivo e un rifornimento narcisistico di cui l’adolescente ha un forte bisogno. Per questo motivo, un rifiuto, un tradimento o un abbandono causa un dolore intenso, perché l’aspettativa irrealistica era che l’altra persona fosse in grado di curare magicamente la sofferenza e il senso di vuoto tipici della fine dell’infanzia. Oltre al dolore, la delusione amorosa provoca un senso di vergogna perché era in gioco il proprio valore e l’altro aveva il compito di confermare il fascino e il potere erotico del nuovo corpo e della personalità nascente. Gli adolescenti possono anche reagire con incredulità e permalosità, sentirsi offesi nel profondo dall’indifferenza con la quale vengono rifiutati e possono darsi spiegazioni paranoiche dell’accaduto, per esempio che l’abbandono sia colpa di una terza persona che ha irretito l’amato/a. L’umiliazione subita è anche fonte di rabbia e desiderio di vendetta.
Tutti questi sentimenti sono vissuti in modo travolgente e sentiti a livello viscerale, non sono compresi in maniera chiara e consapevole ed è difficile per gli adolescenti descriverli con le parole.