3.3 lo scarto fra sogno e realtà
Bignamini sottolinea inoltre che il corpo della pubertà viene spesso lungamente idealizzato e sognato fin dall’infanzia, costruito nella fantasia e investito di affetti ancor prima di essere realmente parte dell’identità dei ragazzi. Nello specifico, l’autrice evidenzia una particolare difficoltà nei preadolescenti odierni nell’affrontare questo compito di crescita. Certamente, come i suoi predecessori, anche il preadolescente di oggi è impegnato a “digerire” le trasformazioni in atto nel suo corpo, ma rispetto ai preadolescenti di una volta si trova nella necessità di gestire uno scarto maggiore tra un corpo idealizzato e sognato fin dall’infanzia e il corpo reale con cui deve fare i conti.
Gli attuali preadolescenti, complici i modelli culturali ed educativi che spingono all’adultizzazione e all’erotizzazione precoci, giungono alla pubertà con un forte preinvestimento narcisistico sulla propria identità e sul proprio corpo futuro, nutrito e sognato durante gli anni dell’infanzia.
Proprio per la fatica di gestire questo scarto tra sogno e realtà, spesso i ragazzi e le ragazze di questa età esprimono una forte passione per i supereroi. Così, alle insicurezze, alle ferite e agli insuccessi legati al momento di crescita affiancano delle identità alternative dotate di superpoteri. A questo proposito Bignamini cita la storia di Peter Parker, ragazzino impacciato con gli occhiali, che non riesce a fare colpo sulla ragazza desiderata se non quando si trasforma nell’Uomo Ragno.
Ci sono alcuni ragazzi che si costruiscono dei profili avatar in cui convogliano i loro ideali e superpoteri, altri si appassionano ai manga giapponesi caratterizzati fisicamente da tratti bisessuali e alle prese con vicende che hanno a che fare con la vita e la morte, con l’amore e le trasformazioni.
Se per le ragazze un compagno di viaggio importantissimo è l’amica del cuore, per i ragazzi svolge la stessa funzione anche il gruppo monosessuale di appartenenza.
Tra i preadolescenti c’è chi, di fronte ai cambiamenti, si lancia senza freni in un’identità sessuata precoce, mostrando atteggiamenti che rischiano di essere fraintesi negli intenti e nei significati attribuiti dai protagonisti di questa età, caratterizzata da esigenze ancora prevalentemente infantili.
D’altra parte c’è chi invece resterà aggrappato all’identità infantile rifiutando un corpo vissuto come inaccettabile e deludente. Questi ragazzi investono soprattutto sul pensiero, cercando di saltare la spiacevole fase adolescenziale e trasformandosi precocemente in adulti.
Anche il gruppo dei pari sembra rendere il compito della crescita ancora più complicato. Infatti la cultura del gruppo preadolescenziale, più che ammorbidire il peso degli ideali, rischia di accentuare il senso di inadeguatezza.