10 I disturbi dell’apprendimento

10. I disturbi dell’apprendimento

10.1 Che cosa sono i DSA?

Negli anni dell’infanzia alcuni bambini incontrano difficoltà nel percorso di apprendimento. I disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), che comprendono i disturbi meglio conosciuti con i termini di dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia, sono disturbi dello sviluppo che determinano difficoltà a volte molto rilevanti nell’acquisizione delle cosiddette abilità scolastiche (scrittura, lettura e calcolo), cioè di quelle capacità che costituiscono il nucleo principale dell’istruzione, almeno nei primi anni di scolarizzazione. I disturbi specifici dell’apprendimento si evidenziano quando il livello nella prestazione di lettura, di scrittura o di calcolo risulta inferiore a quanto previsto in base all’età, al livello di istruzione e di intelligenza del soggetto. I problemi di apprendimento interferiscono in modo significativo non solo con i risultati scolastici, ma anche con le attività della vita quotidiana che richiedono l’impiego di tali abilità.

Queste difficoltà non devono essere associate a ritardo mentale o a condizioni cliniche cognitivamente invalidanti. Sono disturbi di natura neurobiologica ed ereditaria su base genetica, caratterizzati da un alto grado di familiarità. I Dsa sono disturbi funzionali, ossia derivano da una peculiare architettura neuropsicologica del soggetto che provoca difficoltà nell’acquisizione e nella stabilizzazione di alcuni processi di identificazione e di scrittura delle parole e dei numeri.

La scoperta della base biologica di questi problemi è di fondamentale importanza per approcciare al meglio la realtà dei Dsa. Non è “colpa” del bambino aver ricevuto una certa struttura neurobiologica, non si tratta di bambini pigri o svogliati, così come non è colpa dei genitori aver trasmesso quel materiale genetico essendo fuori dalla volontà di ciascun individuo la trasmissione del Dna, né è colpa degli insegnanti se il bambino non apprende, o apprende a fatica. Sono disturbi funzionali che possono essere considerati come caratteristiche specifiche dell’individuo. Un paragone utile per comprendere la natura dei Dsa sono i disturbi della vista: come un bambino che vede male dovrà indossare degli occhiali che gli permettano di vedere al meglio, così un bambino con Dsa avrà necessità di strumenti adeguati per apprendere al meglio.

I Dsa, proprio per la loro origine costituzionale, tendono a persistere nel tempo. La rieducazione o l’intervento didattico non possono far scomparire il problema. Anche se il grado di compromissione funzionale della singola abilità può variare, è sbagliato attendersi un repentino miglioramento o una rapida scomparsa delle difficoltà, anche se esistono interventi educativi efficaci che, grazie a un’attenta programmazione, consentono miglioramenti significativi.

Il nostro sistema neuronale e cognitivo può imparare a svolgere una determinata funzione in cui evidenzia difficoltà, compensando con altre aree del cervello, adottando strategie differenti che aggirino il problema. Tutto ciò però richiede apprendimento e l’apprendimento richiede tempo e di conseguenza la possibilità di vedere gli “errori strutturali” può persistere per lungo tempo.

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10.2 Dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia

Che cosa si intende esattamente per dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia? Quali sono le difficoltà specifiche riscontrate? Ne facciamo qui una breve panoramica.

  • La dislessia è un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere. In particolare, il bambino fatica a decifrare i segni linguistici, per questo sarà più lento e più facilmente farà errori mentre legge. Il processo di lettura non sarà quindi automatico come lo è per la maggior parte delle persone. Nei casi di dislessia, leggere costa molta più fatica e impegno, quindi più facilmente il bambino si stanca, commette errori o rimane indietro con i programmi. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e può manifestarsi parallelamente a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali come quelle mnemoniche. Il bambino spesso compie, nella lettura e nella scrittura, errori caratteristici come l’inversione di lettere e di numeri (per esempio 21/12) o la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d; a/e); a volte non riesce a imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell’anno. Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (per esempio destra/sinistra), può avere difficoltà nell’esposizione orale di contenuti complessi (in particolare nelle interrogazioni). In alcuni casi sono presenti anche difficoltà in abilità motorie fini (come allacciarsi le scarpe), nel calcolo, nella capacità di attenzione e di concentrazione.
  • La disgrafia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta nella difficoltà della realizzazione grafica. La disgrafia è quindi un disturbo di natura motoria. La grafia dei bambini disgrafici è poco chiara, con forma e dimensione irregolari, disordinata e difficile da leggere. Non vi è una difficoltà nella comprensione delle regole ortografiche e sintattiche, ma una difficoltà di rilettura del materiale scritto e quindi di autocorrezione che può dare origine a errori nelle regole ortografiche e sintattiche.
  • La disortografia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta nella difficoltà dei processi linguistici di transcodifica. È dovuto a un deficit nel tradurre i suoni che compongono la parola in simboli grafici. Per questo motivo i bambini disortografici commettono a loro insaputa molti più errori ortografici rispetto ai pari età.
  • La discalculia è un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri. Si manifesta come difficoltà nelle operazioni di calcolo fondamentali come addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione.

Questi disturbi specifici possono sussistere separatamente o insieme. In quest’ultimo caso si parla di comorbidità e possono manifestarsi parallelamente a difficoltà di comprensione del testo, comprensione del linguaggio orale, instabilità motoria e disturbi di attenzione.

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CITTADINI RESPONSABILI

La tutela dei diritti di bambini con diagnosi Dsa

Nel 2010 è stata approvata la legge 170/2010, dal titolo “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”. L’esistenza di questa nuova normativa ci mostra come negli ultimi decenni si sia diffusa l’importanza di riflettere in modo sempre più attento e approfondito sugli stili di apprendimento, su quali siano i diversi modi di apprendere e di conseguenza i differenti modi di insegnare. L’articolo 1 recita:


La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati “DSA”, che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.


La necessità di approvare una legge sui Dsa è nata per perseguire alcune importanti finalità:

  • garantire il diritto all’istruzione anche nei bambini e ragazzi che in passato facilmente andavano incontro a fenomeni di dispersione scolastica;
  • favorire il successo scolastico di questi studenti attraverso misure didattiche di supporto che garantiscano una formazione adeguata e promuovendo lo sviluppo delle potenzialità;
  • ridurre i disagi relazionali ed emozionali dei bambini con Dsa;
  • offrire una preparazione agli insegnanti in modo da garantire percorsi didattici adeguati ed eventualmente riabilitativi;
  • sensibilizzare le famiglie e i genitori nei confronti delle problematiche legate ai Dsa per favorire il più possibile una diagnosi precoce, e quindi un intervento tempestivo e di sostegno adeguato all’apprendimento.

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10.3 Gli strumenti compensativi e le misure dispensative

Gli istituti scolastici offrono ai bambini e ai ragazzi con Dsa strumenti compensativi o dispensativi, cioè delle modalità per sostenere il loro percorso di studio individualizzato.

  • Le misure compensative sono strategie o strumenti, informatici e non, che hanno lo scopo di compensare il disturbo supportando i ragazzi in quelli che sono i loro punti di debolezza dovuti ai Dsa. Sono strumenti compensativi, per esempio, il pc, la sintesi vocale, la calcolatrice, la tabella delle formule, la tavola pitagorica, l’utilizzo di mappe concettuali o mentali e di cartine geografiche durante le interrogazioni, il dizionario digitale, una diversa presentazione delle modalità di verifica e così via.
  • Sono invece misure dispensative svolgere esercizi più corti, evitare la lettura a voce alta, ridurre i compiti a casa, evitare l’apprendimento mnemonico e così via. La loro applicazione è prevista dalle note ministeriali in tema di Dsa.

L’utilizzo di tali strumenti in classe e a casa non elimina il disturbo, ma agevola l’apprendimento e richiede da parte degli insegnanti la conoscenza del disturbo e delle sue manifestazioni.

Giacomo Stella e la didattica capovolta

Giacomo Stella è tra i massimi esperti in tema di Dsa nel panorama italiano. Secondo lo studioso, i bambini con disturbi specifici dell’apprendimento sono bambini e ragazzi intelligenti e con tutte le risorse per poter apprendere con ottimi risultati. Tuttavia risultano molto affaticati dalle modalità tradizionali di insegnamento. Per questo, secondo Stella, risulta fondamentale che le scuole possano offrire modalità didattiche adeguate per non sprecare le potenzialità di questi soggetti. Le nuove forme di apprendimento, basate sulla  didattica capovolta e sul superamento dell’▶ insegnamento frontale, sono fondamentali anche per sviluppare l’inclusione e la formazione dei bambini con Dsa. L’insegnante non deve semplicemente trasmettere conoscenze, passare informazioni, ma partire sempre dal bambino, da quello che sa, dalla sua specifica identità, e portarlo alla conoscenza basandosi sull’osservazione. Questo approccio, essendo vero e funzionale per qualunque bambino, andando incontro al rispetto dell’unicità e diversità di ogni individuo, risulta ancora più importante per l’apprendimento e l’integrazione dei bambini con Dsa.

per lo studio

1. Che cosa sono i disturbi specifici dell’apprendimento?

2. Che cosa sono le misure compensative e le misure dispensative?

3. Quale malinteso si può creare tra bambino, insegnante e genitore se non si riconosce la presenza di un Dsa?


  Per discutere INSIEME 

In che modo la diagnosi di dislessia, disortografia, discalculia o disgrafia possono essere di aiuto al percorso scolastico? Confrontatevi e discutetene insieme.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane