8.3 L’INGRESSO A SCUOLA E IL GRUPPO dei PARI
Oltre alla famiglia, che rimane il luogo privilegiato per lo sviluppo dei legami affettivi e il consolidamento dei valori sociali, assumono un ruolo fondamentale la scuola e il gruppo dei pari. La scuola è il luogo in cui si apprendono le regole di base per vivere in una comunità, rispettando ruoli diversi da quelli familiari; nel gruppo dei pari, invece, i membri condividono caratteristiche comuni, quali l’età o le attività svolte.
Al momento dell’ingresso nella scuola primaria il bambino si ritrova per la prima volta collocato in una realtà con regole condivise che richiedono un elevato spirito di adattamento. Certamente, il bambino dovrà essere già in possesso di determinate competenze fisiche (per esempio, la capacità motoria e di linguaggio), emotive e psichiche (come la capacità di elaborare i simboli, la comprensione delle regole e così via). Queste competenze sono dunque applicate in quella società in miniatura rappresentata dalla scuola primaria, nella quale si impara a collaborare con gli altri, a rispettare turni e doveri, a fare i conti con i conflitti, a relazionarsi con insegnanti più esigenti di quelli della scuola materna, anche sul piano della prestazione.
In sostanza, l’ingresso a scuola permette al bambino di acquisire ulteriori competenze e abilità, che a loro volta saranno rafforzate nei successivi anni scolastici, sperimentando i concetti di gruppo e gerarchia all’interno di una realtà sociale più ampia e strutturata rispetto alla famiglia.
Per quanto concerne il rapporto fra pari, in età prescolare, le azioni di bambini che entrano in contatto fra loro non sono coordinate (unidirezionalità). È nel periodo scolare che, invece, si realizzano le prime attività di gruppo, con le relative regole, anche in virtù della capacità di comunicare verbalmente e dello sviluppo di capacità simboliche necessarie per i giochi di finzione.
Di norma, sulla formazione dei gruppi di bambini incidono molto le differenze di genere. La scelta dei compagni sulla base di affinità e comunanza di interessi e il correlato rifiuto di coetanei con caratteristiche diverse si manifestano, invece, nella scuola primaria, soprattutto in occasione del gioco e delle competizioni di squadra (verso i 6 o i 7 anni).
Quando la relazione acquista stabilità nel tempo ma anche intimità e intensità, i bambini diventano amici: già dai 4 anni di età il bambino è in grado di distinguere gli amici all’interno del gruppo dei coetanei. Di conseguenza le interazioni con i pari divengono più complesse: grazie agli amici, infatti, si potranno rafforzare i ▶ comportamenti pro-sociali e le attitudini alla cooperazione e a risolvere più rapidamente i conflitti.
Queste esperienze contribuiranno al consolidamento delle relazioni amicali nelle successive fasi della preadolescenza e dell’adolescenza, quando esse fungeranno da fonte di sostegno all’autostima e da stimolo al confronto.