L’UNITÀ IN BREVE

L’unità in breve

Costruire la persona

1. Le costruzioni culturali della persona

In ogni società i contenuti culturali non si acquisiscono per via genetica, ma attraverso una complessa rete di interazioni sociali (dispositivi di inculturazione) che completa l’essere umano e lo rende tale. La nascita è un processo sia biologico sia sociale e in ogni cultura è soggetta a un’intensa opera di plasmazione simbolica

La famiglia è il primo nucleo in cui gli individui nascono e cominciano a crescere. Le antropologhe Benedict e Mead hanno mostrato che a differenti valori culturali corrispondono differenti strategie educative, che formano differenti personalità.

I dispositivi di inculturazione più importanti sono i riti di iniziazione, che sanciscono la nascita sociale presso la propria comunità presiedendo a quella che Remotti ha definito antropopoiesi, cioè il processo di costruzione culturale delle quattro principali sfere dell’essere umano: intellettuale, emotiva, morale, estetica.

La cultura viene incorporata attraverso quelle che Mauss ha chiamato tecniche del corpo, che riflettono l’habitus dello specifico contesto storico-culturale da cui si proviene, nonostante ciascuno mantenga rispetto ai modelli culturali una più o meno ampia agency individuale.

2. Le concezioni di genere

Il genere è l’insieme dei comportamenti che in una determinata cultura vengono associati a individui di sesso maschile o femminile. 

Margaret Mead è stata la prima a evidenziarne la variabilità culturale: la contrapposizione “naturale” tra i sessi basata sull’apparato genitale è una concezione delle scienze biologiche e quindi un particolare prodotto storico-culturale, non un linguaggio universale. In molte società extraoccidentali il maschile e il femminile non sono posti in opposizione netta, ma lungo un continuum. Judith Butler propone di considerare il genere come qualcosa che si fa, non che si possiede.

3. Emozioni e malattia

Anche i modi in cui reagiamo emotivamente alle situazioni sono culturalmente condizionati. Le emozioni sono infatti il riflesso di schemi interpretativi e codici morali che abbiamo incorporato. Michelle Rosaldo le ha definite «pensieri incorporati»; Lutz e Abu-Lughod le considerano «forme di discorso». 

Trovandosi al crocevia tra individuo, corpo e società, le emozioni fungono da mediatrici tra corpo individuale, corpo sociale e corpo politico, secondo la definizione di Lock e Scheper-Hughes.

Anche la malattia è in certa misura un costrutto culturale: i parametri che stabiliscono la soglia tra “sano” e “malato”, “normale” e “anormale” variano da società a società. Su questo presupposto è nata negli anni Sessanta del secolo scorso l’antropologia medica, che ha mostrato diversi aspetti del malessere, tra cui quello di incorporare le disuguaglianze socioeconomiche fra le persone.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane