Come abbiamo visto, il linguaggio HTML consente di fornire una struttura ai contenuti delle pagine web.
Il browser legge e interpreta il markup in ordine, riga per riga, e visualizza i contenuti sul display uno per uno. Se il browser non è in grado di interpretare qualche informazione, la salta e passa a quella successiva.
Il linguaggio CSS si occupa, invece, della presentazione dei contenuti definendo la formattazione degli elementi e le modalità della loro visualizzazione a livello grafico.
Entrambi i linguaggi non sono linguaggi di programmazione.
I linguaggi di programmazione, infatti, permettono di realizzare i programmi, cioè di creare logiche di funzionamento che vengono eseguite in base al verificarsi di particolari condizioni o eventi, oltre a consentire l’utilizzo di contenitori di informazioni che prendono il nome di variabili o strutture dati.
In generale, esistono due famiglie di linguaggi di programmazione:
- linguaggi compilati: come il linguaggio C, le cui righe di codice vengono lette da un software chiamato compilatore che converte il codice sorgente in un codice eseguibile (che, successivamente, può essere eseguito in blocco). In caso di errori nel codice sorgente la conversione in codice eseguibile non può essere effettuata;
- linguaggi interpretati: come il linguaggio JavaScript, le cui righe di codice vengono lette, interpretate ed eseguite direttamente, istruzione per istruzione, da un software chiamato interprete. In caso di errori nel codice sorgente, l’interprete salta l’istruzione ed esegue la successiva oppure restituisce un messaggio di errore.