La pittura gotica

LA PITTURA GOTICA Anche in pittura, tra il Duecento e il Trecento, si assiste a un grande cambiamento: si abbandona lo stile bizantino, con le sue immagini piatte e bidimensionali, e si sperimentano nuovi modi di raffigurare il mondo. Gli artisti recuperano dall arte classica una rappresentazione più vicina alla realtà del corpo umano e della sua anatomia, ma anche dei sentimenti e delle emozioni; e rappresentano lo spazio con una maggiore attenzione alla naturalezza delle pose e delle composizioni. 1 Cimabue, Crocifisso, 1270, Arezzo, Chiesa di San Domenico. Inoltre l uso del chiaroscuro, cioè l alternanza di tonalità chiare e scure di colore, crea effetti di luce e ombra che danno volume alle figure. CIMABUE Maestà: rappresentazione di Cristo o della Vergine in trono. Cimabue (1240-1302) è il primo pittore ad allontanarsi dalla tradizione bizantina, soprattutto per la sua capacità di raffigurare i volumi dei corpi e di far emergere i sentimenti dei personaggi. Nel suo Crocifisso 1 il dolore del Cristo morente è quello di una persona vera , anche se le sue braccia e i suoi addominali sono raffigurati in maniera schematica come nell arte bizantina. Un altro importante dipinto di Cimabue è la Maestà di Santa Trinita 2 in cui i personaggi si staccano dal fondo dorato e sembrano avere un corpo vero. I piedi della Vergine, per esempio, poggiano con naturalezza su due diversi gradini. Anche il trono ha una struttura tridimensionale, intorno alla quale gli angeli sono disposti in modo da dare il senso della profondità. La figura di Maria è ancora ispirata a modelli bizantini, in particolare nel gesto della mano che indica Cristo, che ritroviamo in molte opere bizantine. 2 Cimabue, Maestà di Santa Trinita, 1280-1290, Firenze, Galleria degli Uffizi. 58

Arte più facile
Arte più facile
Leggere e comprendere