2.1 I modelli di consumo
Secondo gli studi di Karl Polanyi la circolazione dei beni è un fenomeno sociale perché lo scambio, la distribuzione, l’acquisto e la vendita dei beni pongono in relazione fra loro individui e gruppi, e configurano diversi tipi di relazioni economiche. I modelli di sussistenza, di cui abbiamo già trattato | ▶ unità 5, p. 190 |, per produrre le risorse materiali si legano a specifici modelli di consumo e a particolari modelli di scambio. Per quanto riguarda i primi, il termine “consumo” si riferisce contemporaneamente a due fenomeni fra loro collegati:
- una entrata: per esempio, quando mangiamo un hamburger, lo “consumiamo”, ne facciamo uso, se lo mangiamo spesso potremmo anche dire che siamo “consumatori” di hamburger;
- una uscita: allo stesso tempo, per mangiare un hamburger dobbiamo acquistarlo, dobbiamo spendere dei soldi, “consumarli”, utilizziamo cioè una risorsa, in questo caso economica, per ottenere un determinato bene, ossia il nostro hamburger.
Mangiare un panino ma anche spendere dei soldi per comprarlo sono entrambe attività di consumo.
In tutte le società gli individui consumano risorse: cibo, bevande, vestiti, abitazioni; e acquistano beni: attrezzi, mezzi di trasporto, computer, libri, mezzi di comunicazione, opere d’arte, energia per riscaldare o rinfrescare la casa e così via.
Nelle società basate su modelli di sussistenza privi di moneta, come quelli di caccia-raccolta, le persone “spendono” il proprio tempo o il proprio lavoro per procurarsi ciò di cui hanno bisogno. Invece, nelle società occidentali con economie basate sulla moneta, come nel modello di sussistenza dell’industrializzazione, il potere di consumo dipende dalla disponibilità di denaro.
I modelli di consumo dunque sono processi molto complessi, che si possono distinguere in base a numerosi fattori fra loro dipendenti, in particolare grazie alle diverse relazioni fra la domanda e l’offerta, cioè al rapporto fra ciò che le persone desiderano, o di cui hanno bisogno, e le risorse disponibili per soddisfare questi bisogni. Semplificando, possiamo distinguere due principali modelli di consumo:
- il minimalismo, con una domanda limitata e ben definita da parte dei consumatori, a cui corrisponde un sistema sostenibile per soddisfarla: più frequente fra i cacciatori-raccoglitori che possono spostarsi liberamente in un vasto territorio, ma è in qualche misura presente anche fra i pastori e gli orticoltori;
- il consumismo, con una domanda alta e potenzialmente infinita a fronte della quale i mezzi per soddisfarla non sono mai sufficienti: è la caratteristica distintiva delle società industrializzate/informatizzate, e spinge al colonialismo e alla globalizzazione, un fenomeno che sta diffondendo questo modello di consumo in tutto il mondo. La sua forma estrema è l’iperconsumismo, nel quale il consumo è fine a se stesso: vi è la necessità di acquistare un certo tipo di marche, di prodotti, con il solo scopo di costruire e mantenere il proprio status sociale in un contesto socialmente competitivo.
L’organizzazione sociale varia a seconda dei modelli di consumo: le società di caccia-raccolta sono egualitarie, mentre quelle agricole e industriali sono perlopiù stratificate, si caratterizzano cioè per forti disuguaglianze sociali.