VERSO LE COMPETENZE

VERSO LE COMPETENZE

CONOSCENZE
1 Scegli il completamento corretto.

a. Secondo Freud il narcisismo primario:
  • 1 rappresenta il momento in cui il bambino si confronta con la figura paterna.
  • 2 rappresenta un disturbo psichico.
  • 3 rappresenta la fase in cui il bambino percepisce soltanto il proprio piacere o dispiacere.

b. Il Super-Io:
  • 1 ha il compito di imporre divieti ed è completamente conscio.
  • 2 è in gran parte inconscio e ha la funzione di imporre divieti.
  • 3 è totalmente inconscio e contiene desideri e ricordi rimossi.

c. Secondo Freud il contenuto latente di un sogno:
  • 1 può essere compreso grazie a un’interpretazione del contenuto manifesto.
  • 2 non può essere compreso perché la coscienza lo ha trasformato.
  • 3 non è interpretabile perché ormai è stato rimosso.

d. Nel periodo di latenza:
  • 1 le pulsioni del bambino si placano.
  • 2 le pulsioni del bambino vengono rimosse.
  • 3 le pulsioni del bambino scompaiono.

2 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

a. Secondo Freud la mente umana rimuove ricordi ed episodi disturbanti riponendoli nell’inconscio.
  •   V       F   
b. Nell’Ottocento l’isteria era considerata un disturbo psichico tipicamente femminile.
  •   V       F   
c. Secondo Freud l’identificazione della massa con il leader può diventare pericolosa. 
  •   V       F   
d. La fase orale del bambino prevede uno sviluppo del linguaggio.
  •   V       F   
e. Il narcisismo consiste nell’amore eccessivo per gli altri.
  •   V       F   
3 Completa le frasi utilizzando le espressioni e i termini elencati di seguito.

negazione • linguaggio • Lacan • collettivo • Anna • psicoanalisi infantile • diffusione • archetipi • meccanismi di difesa • Jung

Dopo la morte di Freud la psicoanalisi ebbe una larga .............................. . Le figure di maggior spicco che diedero importanti contributi alle teorie psicoanalitiche sono state: .............................., il più brillante allievo di Freud, che ha formulato l’ipotesi dell’esistenza di un inconscio .............................., basato su .............................. comuni, che emergono anche nei sogni; la figlia di Freud, .............................., che ha dedicato i suoi studi ai .............................. messi in atto dall’Io, come la rimozione, la .............................. e la razionalizzazione;
Melanie Klein, che si è occupata di .............................., sperimentando nuove pratiche senza il .............................. e .............................., che si è occupato soprattutto di psicoanalisi del linguaggio.
LESSICO
4 Fornisci una definizione per ognuna delle seguenti parole o espressioni.

a. Topica
b. Pulsione
c. Isteria
d. Identificazione
e. Io
f. Es
g. Pulsione di morte
h. Censura

ESPOSIZIONE ORALE
5 Rispondi oralmente alle seguenti domande.

a. Che cos’è il complesso di Edipo?
b. Che cos’è l’inconscio?
c. Perché la seconda topica freudiana è definita dinamica?
d. Che cosa sono le associazioni libere?
e. In che modo Breuer e Freud applicarono un metodo di cura innovativo alle pazienti che presentavano isteria?
f. Che cos’è il contenuto manifesto di un sogno?

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ANALISI E COMPRENSIONE DI UN DOCUMENTO

6 La cultura psicoanalitica ha influenzato profondamente la letteratura di ogni paese. In Italia, il libro più famoso che fa riferimento alla psicoanalisi è La coscienza di Zeno, scritto da Italo Svevo. Non è però l’unico: anche Il male oscuro (1964), scritto in modo fortemente autobiografico da Giuseppe Berto, risente fortemente delle teorie psicoanalitiche. Nel brano proposto si descrive proprio l’interpretazione di un sogno così come avviene nella stanza di uno psicoanalista. L’autore, anche nello stile, cerca di simulare quelle associazioni libere di cui parla Freud: il testo fluisce come un fiume in piena, con pochissima punteggiatura fatta solo di virgole e punti e con paragrafi lunghissimi secondo la tecnica dello stream of consciousness, il flusso di coscienza. Dopo la lettura, svolgi le attività.


Dunque questo sogno fondamentale che mi era rimasto nella mente forse per la sua semplicità e forse per l’apparente semplicità con cui poteva essere interpretato consisteva nei seguenti fatti, che io mi trovavo in un posto niente affatto strano probabilmente era la libreria Rossetti a via Veneto o probabilmente no […] ciò che vi era di chiaro era un tavolino basso come quello che si trovava appunto nella libreria Rossetti, e lì davanti a quella libreriac’era un uomo molto importante con un lungo tabarro il quale aveva in mano una riproduzione bellissima da lui stesso eseguita, e mentre io restavo in disparte a guardare la scena la gente andava ad ammirare e persino a toccare la riproduzione dicendo quant’è bella e com’è delicata e altre cose del genere, e l’uomo col tabarro la lasciava toccare a chiunque compiaciuto delle espressioni elogiative che chiunque gli elargiva, finché dopo che ognuno si fu accomiatato ad ammirare e toccare la riproduzione anch’io osai muovermi dal mio angolo appartato per andare ad ammirarla e toccarla, curioso di sentire se fosse proprio così delicata al tatto come avevano proclamato gli altri e dentro di me ero anche disposto ad elargire qualche complimento, ma l’uomo col tabarro disse in malo modo di no, che a me non la lasciava toccare e manco guardare, e così con la mia grande umiliazione il sogno finiva.
Ora, quando io raccontavo un sogno le poche volte che mi capitava di raccontarne uno capivo subito se la cosa interessava o no il medico alle mie spalle, talvolta non lo interessava per niente ma altre volte lo interessava vivamente e allora smetteva di giocare con le chiavi e faceva domande una dietro l’altra voleva sapere questo e quello, ossia le associazioni come si dice, e così accadde col sogno della libreria Rossetti dovetti dirgli appunto che il luogo dove mi trovavo in sogno era con ogni probabilità la libreria Rossetti di via Veneto, e le persone dentro potevano benissimo essere i radicali, scrittori, giornalisti, commediografi saggisti e via dicendo […] ma il medico non era contento delle mie associazioni insisteva per sapere chi fosse l’uomo col tabarro, e io a dirgli non so era come se non avesse la faccia aveva solo corporatura robusta e una straordinaria capacità di essermi antipatico nello stesso tempo però mettendomi in soggezione, e il medico dai a chiedere a chi potevo associare l’immagine dell’uomo col tabarro e io a rompermi la testa e infine a tirar fuori un paio di nomi di letterati ai quali ho l’impressine di essere a mia volta poco simpatico, Moravia tanto per dire o Bonaventura Tecchi, […] e allora lui si intestardì per sapere almeno cosa fosse rappresentato nella riproduzione oggetto di tante brame e santo cielo che mai potevo rispondergli io non avevo tanto badato all’immagine perché qualunque cosa rappresentasse i fatti non cambiavano ossia il risultato era sempre la mia sconfitta e la mia umiliazione ad opera dei miei nemici, tuttavia le prime figure che venivano in mente erano quella quasi enigmatica signora poco vestita e con un bambino al seno che si vede nella Tempesta di Giorgione [1502, Gallerie dell’Accademia, Venezia], oppure una generica Madonna di Raffaello Sanzio […] ma appena gli ebbi detto ciò che io supponevo potesse essere rappresentato nella delicata riproduzione che mi impedivano di toccare il medico fu contento e diede del sogno l’interpretazione corretta secondo le dottrine freudiane, cioè il fosco uomo col tabarro lungi dall’essere Moravia o Bonaventura Tecchi era mio padre, e la riproduzione delicata era mia madre che egli teneva per sé e magari per altri mentre a me impediva di toccarla e sebbene mi chiedessi cosa mai c’entrassero i radicali con mio padre e mia madre c’era un che di irrazionalmente persuasivo nell’opinione del medico, io sentivo la sua idea pervadermi e percorrermi facendomi sentire tutto teso verso una ricerca del passato fino a vedere mio padre la prima volta che lo vidi, in precedenza era stato solo cose e simboli o odori, ma ora era mio padre per quanto ancora senza volto che si teneva fra le braccia mia madre sul pianerottolo della scala di casa nostra, lui alto e massiccio e lei piccola, lei che piangeva tra le sue braccia perché avevano appena litigato per una storia di gelosia, ma lei gli apparteneva felice magari di essere maltrattata o picchiata, e io che stavo lì a guardare dal basso non esistevo per lei come non esistevo per quella forza troppo grande che era mio padre, io guardando sentivo la mia prima solitudine scoprivo la voglia di morire o di uccidere che prende un bambino quando si sente per la prima volta solo, tanto solo che nessuno si accorge della sua voglia di morire o di uccidere.


G. Berto, Il male oscuro, Neri Pozza, Vicenza 2016


a. Prova a collegare questo sogno con quello che hai studiato, individuando la fase dello sviluppo infantile teorizzata da Freud alla quale questo sogno può essere collegato. Spiega inoltre le ragioni di questa tua risposta.
b. Scrivi un testo descrivendo un sogno che ti ricordi o che ti ha particolarmente colpito senza escludere nulla, anche se alcuni dettagli sembrano bizzarri o in contrapposizione tra loro. Rileggendo quello che hai scritto rifletti se ti viene in mente qualcosa di particolare.

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7 In un suo saggio molto famoso dal titolo Un ricordo d’infanzia di Leonardo da Vinci (1910) Freud cerca di individuare i tratti psichici fondamentali che hanno caratterizzato il genio di Leonardo. Questo gli consente di cogliere uno straordinario particolare a partire da un ricordo d’infanzia del grande artista. Il ricordo era il seguente: «ne la mia prima ricordazione della mia infanzia e mi parea che, essendo io in culla, che un nibbio venissi a me e mi aprissi la bocca colla sua coda e molte volte mi percotessi con la coda dentro alle labbra».
Freud scopre che in uno dei dipinti più famosi del maestro fiorentino, Sant’Anna con la vergine e il bambino, dipinto fra il 1510 e il 1513 e conservato al museo del Louvre a Parigi, questo uccello con la coda compare veramente, dissimulato nelle pieghe del vestito. Come se l’inconscio di Leonardo lo avesse portato a dipingere il contenuto di un suo sogno.
Spesso in molte opere d’arte si nascondono dettagli che rivelano particolari segreti. Con l’aiuto dell’insegnante prova a fare un’indagine in rete alla ricerca di questi messaggi segreti.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 1
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 1
Psicologia e pedagogia - Primo biennio del liceo delle Scienze umane