T1 - Daniel Goleman, Le nostre menti

PAROLA D’AUTORE

|⇒ T1  Daniel Goleman

Le nostre menti

In questo brano Goleman, a partire da un esempio molto concreto e molto chiaro, descrive la differenza, tutta interna alla nostra mente, tra razionale ed emozionale. Si tratta, secondo l’autore, di due sistemi indipendenti che solitamente collaborano, ma che in certe circostanze possono anche confliggere. Lo scontro fra “cuore” e “ragione” è sempre stato descritto da poeti e da narratori, qui però si tratta di evidenziare la presenza e la funzione specifica di una mente emotiva.

Un’amica mi raccontava del suo divorzio, una separazione molto dolorosa. Il marito si era innamorato di un’altra donna più giovane e improvvisamente le aveva annunciato che sarebbe andato a vivere con lei. Seguì un periodo di amare contese sulla casa, il denaro e la custodia dei figli. A distanza di qualche mese, la mia amica mi stava confidando che l’indipendenza le piaceva e che era felice di stare da sola. «Semplicemente, ecco, non penso più a lui – davvero non me ne importa» affermò. Ma non appena aveva pronunciate queste parole, gli occhi le si riempirono di lacrime.
Quegli occhi lucidi potevano facilmente passare inosservati. Ma la comprensione empatica della tristezza che essi tradivano a dispetto delle parole è un atto di decodifica proprio come la capacità di trarre significati dai caratteri stampati di una pagina. Nel primo caso, è all’opera la mente emozionale, nel secondo quella razionale. A tutti gli effetti abbiamo due menti: una che pensa, una che sente.
Queste due modalità di conoscenza, così fondamentalmente diverse, interagiscono per costruire la nostra vita mentale. La mente razionale è la modalità di comprensione della quale siamo solitamente coscienti: dominante nella consapevolezza e nella riflessione, capace di ponderare e di riflettere. Ma accanto ad essa c’è un altro sistema di conoscenza, impulsiva e potente, anche se a volte illogica, c’è la mente emozionale. […] La dicotomia emozionale/razionale è simile alla popolare distinzione fra “cuore” e “mente”: quando sappiamo cosa è giusto “con il cuore” la nostra convinzione è di un ordine diverso – in qualche modo è una certezza più profonda – di quando pensiamo la stessa cosa con la mente razionale. Il rapporto fra razionale ed emozionale nel controllo della mente varia lungo un gradiente continuo; quanto più intenso è il sentimento tanto più dominante è la mente emozionale – e più inefficace quella razionale. Questa situazione sembra derivare dal vantaggio evolutivo, affermatosi nel corso di tempi lunghissimi, rappresentato dall’essere guidati dalle emozioni e dalle intuizioni quando sia necessaria una reazione immediata in un contesto di pericolo – circostanze nelle quali indugiare a pensare sul da farsi potrebbero costarci la vita. […]

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1. Nell’esempio citato dall’autore quale elemento appartiene alla mente emozionale e quale a quella razionale?
2. Perché la mente emozionale è stata utile nel percorso evolutivo?

 >> pagina 160 

|⇒ T2  Isaac Asimov

Razza di deficienti!

Naron, alieno saggio e antico, è incaricato di tenere due registri: uno, più grande, delle razze intelligenti, e un altro, più piccolo, delle razze che possono essere definite “mature”, quindi adatte a far parte della Federazione Galattica, di cui lui è illustre esponente. Gli esseri umani vengono considerati intelligenti perché hanno scoperto l’energia atomica. Ma saranno sufficientemente maturi per essere scritti anche nel secondo registro?

Naron, dell’antichissima razza di Rigel, era il quarto della sua stirpe che teneva i registri galattici.
Aveva un libro grande, con l’elenco delle innumerevoli razze di tutte le galassie che avevano sviluppato una forma d’intelligenza, e quello, notevolmente più piccolo, nel quale erano registrate tutte le razze che, raggiungendo la maturità, venivano giudicate adatte a far parte della Federazione Galattica. […]
Naron, grande e incredibilmente vecchio, guardò il messaggero che si stava avvicinando.
“Naron!” disse il messaggero. “Immenso e Unico!”
“Va bene, va bene, cosa c’è? […].”
“Un altro insieme di organismi ha raggiunto la maturità.”
“Benone! Benone! Vengono su svelti, adesso. […] Chi sono?”
Il messaggero diede il numero di codice della galassia e le coordinate del pianeta al suo interno.
“Uhm, sì” disse Naron, “conosco quel mondo.”
E con la sua fluente scrittura prese nota sul primo libro, poi trasferì il nome sul secondo, servendosi, come di consueto, del nome con cui quel pianeta era conosciuto dalla maggior parte dei suoi abitanti.
Scrisse: “Terra”
“Queste nuove creature” disse poi, “detengono un bel primato. Nessun altro organismo è passato dalla semplice intelligenza alla maturità in un tempo tanto breve. Spero che non ci siano errori.”
“Nessun errore, signore” disse il messaggero.
“Hanno scoperto l’energia termonucleare, no?”
“Certamente, signore.”
“Benissimo, questo è il criterio di scelta.” Naron ridacchiò soddisfatto: “E molto presto le loro navi entreranno in contatto con la Federazione.”
“Per ora, Immenso e Unico” disse con una certa riluttanza il messaggero, “gli osservatori riferiscono che non hanno ancora tentato le vie dello spazio.”
Naron era stupefatto. “Proprio per niente? Non hanno nemmeno una stazione spaziale?”
“Non ancora, signore.”
“Ma se hanno scoperto l’energia atomica, dove eseguono le loro prove, le esplosioni sperimentali?”
“Sul loro pianeta, signore.”
Naron si drizzò in tutti i suoi sei metri di altezza e tuonò: “Sul loro pianeta?”
“Sì, signore.”
Lentamente Naron prese la penna e tracciò una linea sull’ultima aggiunta del libro piccolo. […]
“Razza di deficienti!” borbottò.

Rispondi

1. Prova a ricordare alcuni episodi in cui gli esseri umani hanno sfruttato male la loro intelligenza.
2. Alcuni pensano che le scoperte scientifiche vadano controllate eticamente, altri invece pensano che la scienza debba essere comunque libera. Provate a discuterne in classe.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 1
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Psicologia e pedagogia - Primo biennio del liceo delle Scienze umane