Primo Levi

Neorealismo e dintorni Primo Levi La vita Primo Levi nasce a Torino nel 1919 da genitori ebrei piemontesi. Negli anni trascorsi al ginnasio-liceo Massimo d Azeglio di Torino riceve la prima formazione scientifica e si manifesta in lui l interesse per la chimica, materia che studia all università a partire dal 1937. Come conseguenza delle leggi razziali nel 1938, Levi ha difficoltà a trovare un docente che gli permetta di elaborare una tesi non meramente compilativa (tali leggi non consentivano agli studenti ebrei di lavorare su una tesi sperimentale): riesce in ogni caso a laurearsi nel 1941, ottenendo il massimo dei voti e la lode. Comincia subito dopo a lavorare nell industria farmaceutica. La reclusione ad Auschwitz Dopo l 8 settembre 1943 Levi si unisce a una banda partigiana che si sta costituendo in Val d Aosta, e nel dicembre dello stesso anno viene arrestato dalle milizie fasciste. Dichiaratosi ebreo al momento dell arresto, alla fine del gennaio 1944 è trasferito nel campo di concentramento di Carpi-Fossoli, dove si trovano molti altri ebrei italiani. A febbraio il campo passa sotto il comando tedesco, che organizza subito la deportazione dei prigionieri nei lager del Reich. Il 22 febbraio parte il convoglio che in cinque giorni conduce Levi, con circa altri 650 ebrei italiani, verso il campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia, dove resta prigioniero per circa un anno, fino al 27 gennaio 1945, quando i soldati sovietici liberano i sopravvissuti. Il dopoguerra Immediatamente dopo il ritorno da Auschwitz, Levi avverte l urgenza di testimoniare sulle condizioni inumane cui erano stati sottoposti gli internati nei campi di sterminio nazisti. La necessità e la volontà di trasmettere la memoria di quei tragici eventi vengono espresse in forme diverse: attraverso la scrittura scientifica, con la redazione di un saggio scritto insieme a un compagno di prigionia, il medico Leonardo Debenedetti; con la stesura di alcune poesie «concise e sanguinose ; e soprattutto con la composizione del suo libro più noto, Se questo è un uomo. Le due attività parallele di scrittore e di chimico proseguono fino al 1975, quando Levi decide di dedicarsi completamente alla letteratura, attività che lo assorbirà fino all ultimo dei suoi giorni. Muore suicida a Torino nel 1987. Le opere Se questo un uomo In Se questo è un uomo Levi testimonia le condizioni disumane in cui versavano gli internati ad Auschwitz e narra le circostanze (quasi casuali) grazie alle quali egli era miracolosamente sopravvissuto alle sevizie, alle malattie e alla fame: essenzialmente la sua professione di chimico, di cui i tedeschi avevano bisogno per la Buna, una loro fabbrica di gomma a Monowitz. Inoltre lo aveva facilitato la conoscenza di un tedesco elementare, appreso su un manuale di chimica negli anni dell università. A novembre, così, era stato chiamato a lavorare nel laboratorio chimico del campo. Pochi giorni prima che i tedeschi, ormai incalzati dalle truppe dell Armata Rossa, abbandonassero il lager, Levi si era ammalato, e anche questa era stata una circostanza in qualche modo fortunata, perché in questo modo non aveva partecipato alla marcia forzata di sgombero del campo, durante la quale erano morti quasi tutti i ventimila evacuati. Le vicende della composizione e della pubblicazione Il libro viene scritto nel 1946 subito dopo il ritorno a Torino, benché i primi tentativi di mettere nero su bianco l esperienza del lager fossero stati stati compiuti quando Levi era ancora prigioniero. Terminata la stesura dell opera, l autore tenta senza successo di farla pubblicare presso qualche editore importante, tra cui Einaudi. Grazie all interessamento dello storico e magistrato Alessandro Galante Garrone, il manoscritto giun- 975

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi