Verismo e Naturalismo a confronto

Il secondo Ottocento sensibilizzano l opinione pubblica sull esistenza di grandi differenze nelle condizioni socioeconomiche tra il Nord e il Sud del Regno d Italia (la cosiddetta questione meridionale ) e, al tempo stesso, forniscono argomenti agli scrittori per applicare anche in Italia le istanze del Naturalismo francese e attribuire alla letteratura un valore di documentazione e di denuncia. Verismo e Naturalismo a confronto Le analogie Il Verismo così definito a metà degli anni Settanta dell Ottocento per distinguerlo dal Naturalismo riprende in effetti molte caratteristiche dal modello francese. Gli esponenti di maggior rilievo sono tre, tutti siciliani: Luigi Capuana (1839-1915), Giovanni Verga (1840-1922), che ne è il maggior esponente, e il più giovane Federico De Roberto (1861-1927). Capuana, in particolare, può essere indicato come il capostipite e il principale teorico della corrente. lui a enunciare per primo i caratteri del Verismo, in continuità con l esempio di Zola: la fedeltà al reale e l amore per il vero; l osservazione e l analisi dei rapporti tra l individuo e l ambiente; l importanza attribuita ai fattori ereditari e al contesto sociale nello studio dei meccanismi psicologici degli individui; l obiettività e l impersonalità del racconto. Le differenze 1. La tecnica narrativa Al tempo stesso, vi sono però alcune significative differenze. In primo luogo, nel Verismo viene meno la componente scientifica propugnata da Zola e dai Naturalisti. Non si tratta più di Antoine-Auguste-Ernest applicare alla letteratura metodi oggettivi per giustificare una Hébert, Ragazze di Ischia, denuncia sociale e sociologica. L opera d arte non è solo fredda fine XIX sec. Parigi, Musée «scienza dei sentimenti , ma deve presentarsi come originale Hébert. sul piano espressivo: la forma e le tecniche di rappresentazione costituiscono infatti gli strumenti essenziali per renderla veramente impersonale. 2. L ambientazione rurale Un secondo aspetto tipico consiste nell ambientazione delle vicende narrate, e qui la differenza con le opere francesi è evidente: mentre Zola e in genere i Naturalisti scrutano i bassifondi della realtà urbana, i caotici agglomerati della metropoli tentacolare, dove si possono cogliere i particolari più degradanti della civiltà industriale, gli scrittori veristi preferiscono descrivere la vita autentica dell umile gente di campagna, non toccata dalla modernità, emarginata in un angolo remoto della Storia, dove non sono ancora arrivati le trasformazioni e il benessere economico. Essi si focalizzano dunque su storie di contadini, pastori e pescatori, modesti abitanti del Sud che sopravvivono legati ai retaggi e alle tradizioni del passato. 3. Il pessimismo verista Nel descrivere questa realtà, i Veristi non si abbandonano ad alcuna speranza di riformarla o di migliorarla con qualche illusione di progresso. In tale atteggiamento si può cogliere un altra differenza rispetto agli scrittori francesi: mentre questi mostrano le ingiustizie sociali allo scopo di superarle e debellarle, i Veristi non assumono alcun impegno politico, esprimendo con questo una concezione conservatrice della vita e della società. La realtà che essi descrivono è colta infatti nella sua immobilità, cristallizzata in un fatalismo senza speranza di riscatto. Compito dell artista non è modificare lo stato delle cose attraverso la loro rappresentazione e denuncia, bensì fotografarlo con la massima verosimiglianza, rimanendo fedele al canone dell impersonalità. 96

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi