3 - La rivoluzione stilistica

Giuseppe Ungaretti L allegria 3 La rivoluzione stilistica Alle origini dello sperimentalismo ungarettiano La passione adolescenziale per la poesia L itinerario che conduce Ungaretti a sperimentare nuovi mezzi espressivi parte dalla lettura giovanile dei versi di Baudelaire, Rimbaud e Mallarmé, amati durante il periodo scolastico trascorso presso l cole Suisse Jacot di Alessandria d Egitto, dove si impartiva l insegnamento della lingua e della letteratura francese. Gli anni egiziani costituiscono una fondamentale miniera di suggestioni estetiche e culturali: il deserto come luogo di miraggi e di silenzio; l immagine del nomade alla ricerca della patria, cioè delle radici; il bilinguismo quale conseguenza della frequentazione delle culture italiana e francese; lo stesso motivo del porto sepolto che abbiamo visto al centro del suo immaginario poetico. L incontro parigino con l avanguardia La successiva esperienza francese mette Ungaretti a contatto con gli ambienti dell avanguardia e gli consente di intrecciare amicizie feconde, come quella con il poeta Guillaume Apollinaire, da cui apprende un inedita dimensione spaziale della parola: i suoi Calligrammi ( p. 729) forniscono il modello per testi brevi e brevissimi, svincolati da schemi metrici e capaci di sondare, attraverso la libertà assoluta della parola, la realtà più profonda della psiche e della condizione umana. La frequenza, alla Sorbona, ai corsi del filosofo Henri Bergson gli suggerisce inoltre l idea della memoria e del tempo interiore come durata ( p. 425). L incontro con il Futurismo: influenza e superamento Non va nemmeno sottovalutata la conoscenza del Futurismo. Attraverso Ardengo Soffici e Giovanni Papini, che insieme dirigevano la rivista Lacerba e svolgevano un importante attività di promozione dell arte d avanguardia, il poeta si avvicina a questa corrente: apprende la lezione della cosiddetta «immaginazione senza fili , ossia l abolizione dei legami sintattici tra le parole, e approfondisce le qualità evocative dell analogia. In effetti, le prime prove ungarettiane si giovano chiaramente dei modi propri del Futurismo e assecondano il suo invito a superare le convenzioni espressive tradizionali: il rifiuto della punteggiatura, della sintassi e della metrica tradizionali; il predominio della metafora e della stessa analogia; gli espedienti grafici e tipografici assunti in funzione lirica. Tale influenza si stempera però nei successivi sviluppi della sua poetica, in virtù del bisogno di concretezza e di essenzialità, della tendenza al canto che traspare nell insistito gioco delle sillabe e delle allitterazioni, e soprattutto del potere evocativo che egli assegna alla parola. Se, dunque, le avanguardie aprono la strada alla frammentazione, con Ungaretti la tendenza si complica e si approfondisce significativamente: non basta infrangere i legami fra le parole, dissolverle in una libertà senza vincoli sintattici e grammaticali; occorre isolarle e lasciarle vivere nel vuoto della pagina recuperandone il significato e la meraviglia che nei rumori caotici della quotidianità finiscono per andare perduti. Dalla poesia simbolista, e in particolare da quella di Mallarmé, Ungaretti apprende la necessità di scavare dentro i vocaboli, facendone riemergere la limpidezza e svelando il loro valore assoluto. In altri termini, si tratta di concedere alle parole una patina indefinita e, al tempo stesso, sublime, restituendo dignità a «una parola in stato di crisi , facendole assumere il significato primigenio, rendendola sintetica fino a sfiorare il silenzio. 751

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi