I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

La poesia italiana del primo Novecento studi, e quindi non eserciterà mai la professione forense. Frequenta invece da uditore, presso la facoltà di Lettere, le lezioni del poeta e critico Arturo Graf (1848-1913), e inizia a collaborare con giornali e riviste. Intrattiene in questo periodo un rapporto sentimentale con la poetessa Amalia Guglielminetti, celebre a quel tempo per i suoi versi sensuali e audaci. Minato dalla tubercolosi (le prime avvisaglie del morbo erano comparse già nel 1904), compie nel 1912 un viaggio in India nel tentativo di alleviare i sintomi della malattia, che però si rivelerà inutile: muore a Torino nel 1916. Le opere Guido Gozzano con la madre nella villa Il Meleto di Agilè, 1913 ca. Gozzano esordisce nel 1907 con la raccolta di poesie La via del rifugio, a cui segue, nel 1911, I colloqui, la sua opera più importante. Nel 1914 compare una raccolta di fiabe, I tre talismani; un altra raccolta, La principessa si sposa, uscirà postuma nel 1917. Dopo la sua morte verranno pubblicati anche il resoconto letterariamente trasfigurato del suo viaggio in India Verso la cuna del mondo (1917), e i due volumi di novelle, L altare del passato (1918) e L ultima traccia (1919). Va ricordato, infine, un poemetto didascalico incompiuto dal titolo Le farfalle (anche noto come Epistole entomologiche). Gozzano postmoderno Spesso si pensa a Gozzano come a un poeta un po polveroso : è l immagine che lui stesso, in parte, ha contribuito a divulgare. Eppure, la critica ha da tempo messo in luce il suo ruolo di primo piano nella storia letteraria italiana del Novecento, come iniziatore della poesia contemporanea. Altri poeti che verranno di lì a poco (Ungaretti, Montale, Saba) saranno senza dubbio più innovativi sul piano dei moduli espressivi, ma Gozzano, rivisitando e talora parodiando la tradizione in maniera divertita e scanzonata, fa da apripista alle esperienze successive, soprattutto a quelle più sperimentali. Questa attitudine a mettersi in vivace rapporto con la tradizione precedente è stata definita postmoderna . La postmodernità di Gozzano si esprime, secondo il critico Giuseppe Zaccaria, nel «rifiuto di ogni idea della poesia come intuizione pura o espressione immediata del sentimento e nella messa in primo piano invece di una tecnica compositiva scaltra e raffinata, che attraverso le citazioni assorbe e rinnova tendenze diverse all interno di un sistema poetico nutrito di molteplici letture. Letteratura e ironia Nella poesia italiana del primo Novecento non c è forse un autore più letterato di Gozzano. Egli legge e si appropria di tutto il patrimonio poetico precedente: da Dante a Petrarca, da Ariosto a Leopardi, fino all amato-odiato d Annunzio. Proprio per questo rapporto con la letteratura, Gozzano è stato accusato di plagio nei confronti dei molti autori che tornano nei suoi versi (in virtù di una memoria, peraltro, non sempre involontaria). Ma quest accusa travisa i termini della questione: guardare la realtà attraverso la letteratura è l unica modalità di approccio al reale che Gozzano, come scrittore, conosca. Si tratta infatti di una modalità intertestuale che testimonia quanto l autore sappia utilizzare in modo coerente e consapevole citazioni e riferimenti letterari. Gozzano inoltre non assimila acriticamente la tradizione, al contrario una chiave fondamentale della sua poetica è l ironia, vale a dire lo spirito di sottile derisione che egli esercita nei confronti del mondo, di sé stesso e delle sue letture. Tutto il suo repertorio tematico, triste e malinconico, è investito da questo atteggiamento, ambiguo perché fatto di nostalgia e devozione ma anche di scettica canzonatura. 681

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi