I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

In forme diverse, i libri successivi replicano, amplificandone i temi, lo schema compositivo di questa prima opera: tutti i personaggi moraviani subiscono la vita, tentano invano di ribellarsi, si rassegnano vinti dall impotenza. Inoltre, il motivo del rapporto tra purezza e corruzione e l osservazione delle trasformazioni sociali tornano nei romanzi migliori dello scrittore: tra gli altri, Agostino (1944), storia di un adolescente che scopre la sessualità spiando il rapporto della madre con il suo amante; Il conformista (1951), con il quale Moravia prova a rappresentare il fascismo «dalla parte del fascismo (Marcello, il protagonista, lavora per i servizi segreti del regime); Il disprezzo (1954), la cui vicenda è incentrata su un irreversibile crisi coniugale dall esito tragico; La noia (1960), focalizzato sull alienazione della società neocapitalista. A una fase neorealista appartengono invece narrazioni di ambiente popolare come i romanzi La romana (1947) e La ciociara (1957) e la raccolta Racconti romani (1954). Tra i titoli degli ultimi anni ricordiamo infine La vita interiore (1978) e L uomo che guarda (1985). Sophia Loren in una scena del film La ciociara (1960), di Vittorio De Sica, tratto dal romanzo omonimo di Alberto Moravia. La ricerca di uno stile oggettivo In anticipo sugli esiti più avanzati del decennio successivo, Moravia imprime una svolta in senso realista alla letteratura italiana. Egli è in effetti considerato uno degli scrittori più razionali del Novecento italiano: come nella sua narrativa non trova posto alcun elemento fantastico, nella lingua non vi è nessun ornamento, nessuna astrazione. Il lessico è tratto dal linguaggio comune, la frase è asciutta e chiara. L aderenza quasi ossessiva al reale è ben riassunta dal titolo programmatico di una sua raccolta di racconti del 1967: Una cosa è una cosa. Oggetti, colori, abiti, lineamenti fisici, gli stessi individui, tutto va guardato e considerato come una cosa . Eppure e qui sta il significato più profondo dell opera di Moravia questo scrittore così concreto, così brusco e determinato nel nominare con termini essenziali tutto ciò che vede e pensa, riesce a rendere evidente l aspetto ambiguo e illusorio della realtà. Quello di Moravia è infatti un realismo singolare, teso a rappresentare, con un oggettività distaccata e provocatoria, la degenerazione di un umanità incapace di slanci ideali, ma inevitabilmente delusa dal sesso e dal denaro, che ne sono i surrogati. Il ruolo dello scrittoreintellettuale Dalla fine della Seconda guerra mondiale la fama di Moravia cresce ininterrottamente, sia in Italia sia all estero, per poi conoscere un rapido declino dopo la sua morte. I suoi libri escono contemporaneamente in italiano e in inglese, e molti di essi vengono trasposti in film da registi come Vittorio De Sica (La ciociara, 1960), Jean-Luc Godard (Il disprezzo, 1963) e Bernardo Bertolucci (Il conformista, 1970). In tal modo Moravia conquista un crescente prestigio. Gli interventi sui temi di attualità, pubblicati su quotidiani e settimanali, e i saggi di argomento letterario e filosofico raccolti nel volume L uomo come fine (1964) gli permettono inoltre di guadagnare un ruolo di spicco nella società non solo letteraria: il ruolo dell intellettuale che interviene sulle molteplici tematiche della vita culturale, sociale e politica del paese. Oltre ai romanzi, infine, a incrementare la fama di Moravia sono anche i resoconti dei viaggi in India (Un idea dell India, 1962), in Cina (La rivoluzione culturale in Cina, 1968) e soprattutto in Africa (A quale tribù appartieni?, 1972; Lettere dal Sahara, 1981), testimonianza di una vocazione morale e di un insaziabile fame di conoscenza che si traduce nel confronto con società e culture diverse da quella occidentale. 653

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi