I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Luigi Pirandello Il fu Mattia Pascal to di un relativismo metafisico . Di conseguenza, anche l ombra che dilaga al di là del cerchio di luce è un illusione fittizia, che esiste soltanto fino a quando teniamo acceso il nostro lanternino. Una descrizione della modernità Profondità e leggerezza Se è vero che ciascuno di noi proietta intorno a sé una luce di un colore particolare (ed ecco, accanto al relativismo di cui si è già detto, anche un relativismo della morale e del pensiero), in ogni epoca certe tonalità prevalgono sulle altre. Anselmo Paleari le chiama lanternoni (r. 41), e si riferisce alle grandi astrazioni del pensiero e della morale (Verità, Virtù, Bellezza, Onore, e che so io , rr. 41-42), alle grandi ideologie e ai sistemi di valori che dominano in un certo periodo storico. Ne cita due in particolare, quello di colore rosso della virtù pagana e quello violetto (color deprimente, r. 43) della fede cristiana. La luce collettiva dei lanternoni assicura agli individui un orizzonte di riferimento, un insieme di valori codificati cui fare affidamento; ma quando essa si spegne, le piccole luci colorate dei singoli uomini brulicano caotiche nello scompiglio generale (chi va di qua, chi di là, chi torna indietro, chi si raggira; nessuna più trova la via, rr. 49-50). Noi dice Paleari viviamo proprio in una di queste epoche di angosciante disorientamento, privi di un lanternone collettivo cui guardare: l uomo moderno si aggira spaesato nell oscurità. Qualcuno si rivolge alla fede, qualcun altro alla scienza, tutti sbagliando si affannano a cercare una luce che dissipi le tenebre, non riconoscendo una verità fondamentale, ossia che tutto questo mistero non esiste fuori di noi (rr. 86-87). Le scelte stilistiche Pirandello espone la sua visione del mondo e tocca i punti più profondi della sua concezione dell esistenza con il tono in apparenza leggero dell intrattenimento («Dorme, signor Meis? . «Segua, segua pure, signor Anselmo: non dormo. Mi par quasi di vederlo, codesto suo lanternino , rr. 30-32). La stessa scelta di chiamare lanterninosofia (r. 8) una teoria filosofica ha lo scopo di lasciare il lettore perplesso: il termine ironico e quasi buffo fa intendere che si tratti di uno scherzo, del vaneggiamento di un folle in cerca di un contatto con l aldilà (tutto il discorso di Anselmo Paleari è, in prima istanza, rivolto a trovare un saldo ancoraggio ai suoi esperimenti spiritici). In realtà, l obiettivo dell autore riflettere sulla condizione dell essere umano nell universo e sui rapporti tra individui e sistemi di valori è tutt altro che banale, ma è ottenuto ancora una volta con un procedimento umoristico, che all iniziale comicità (l «avvertimento del contrario : una filosofia seria non dovrebbe avere un nome ridicolo) fa subentrare il «sentimento del contrario , una riflessione meditata e amara. Verso le competenze COMPRENDERE 1 In che cosa si differenzia la vita degli elementi naturali (terra, sole, aria, pioggia, vento) da quella dell essere umano? 2 Con quale atteggiamento e per quali motivi pove ri vecchi e povere donne vanno nelle chiese per alimentare le loro lanternucce (r. 72)? Che cosa significa mettere olio in queste lanterne? ANALIZZARE 3 Rintraccia nel testo alcune battute sarcastiche con cui Mattia commenta il discorso del signor Paleari, dimostrando una sostanziale estraneità agli argomenti trattati. 4 Come viene descritta la caotica confusione dei lanternini quando si spegne il lume d una idea co mune (rr. 43-44)? INTERPRETARE 5 Perché, secondo Anselmo Paleari, non ha senso temere la morte? Come si collega questo tema a quelli del vitalismo e del conflitto tra «vita e «forma ? 625

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi