I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Il romanzo europeo del primo Novecento una stanza dalle pareti di sughero, che non lasciano passare i rumori dell esterno, e inizia a lavorare a quello che sarà il suo capolavoro, Alla ricerca del tempo perduto, scrivendo per gran parte della notte e dormendo durante il giorno. In questi anni cerca di pubblicare il primo volume del suo grande ciclo romanzesco, che viene rifiutato dallo scrittore André Gide (1869-1951), selezionatore dei manoscritti presso la casa editrice Gallimard. Dopo la pubblicazione di una parte dell opera complessiva, La strada di Swann, presso l editore Grasset a spese dell autore, sarà invece proprio Gallimard a pubblicare l intero lavoro. Proust muore a Parigi nel 1922, lo stesso anno in cui conclude la sua opera. Le prime opere Il primo volume pubblicato da Proust è I piaceri e i giorni (1896), il cui titolo allude al poema Le opere e i giorni del greco Esiodo (VIII-VII sec. a.C.). una raccolta di raffinate prose d arte, uscita con la prefazione di Anatole France, che il giovane esordiente considera un maestro. Jean Santeuil e i saggi Fra il 1896 e il 1904 Proust si impegna nella composizione di un romanzo, poi pubblicato postumo (1952), a cui i curatori avrebbero dato successivamente il titolo Jean Santeuil, dal nome del protagonista. un primo abbozzo della sua opera maggiore, in cui si trovano temi e personaggi che ritorneranno, ma profondamente rielaborati, nella Ricerca del tempo perduto. I ricordi d infanzia, il rapporto con la madre, la frequentazione degli ambienti aristocratici, la vicenda di Dreyfus fanno infatti già parte della narrazione di Jean Santeuil. Nei primi anni del Novecento Proust traduce inoltre due opere dello scrittore e critico d arte britannico John Ruskin (1819-1900), La Bibbia di Amiens e Sesamo e i gigli, pubblica cronache mondane sui giornali parigini, il saggio Sulla lettura (1905) e alcuni racconti. Se avesse lasciato solo queste opere, per quanto eleganti, Proust non sarebbe sembrato molto diverso da tanti altri giovani scrittori della Belle poque: è la composizione della Ricerca che lo distanzia da loro, in modo incommensurabile. Tuttavia, in esse si può già notare come siano per lui importanti l esercizio costante della scrittura e il perfezionamento dello stile, fondati soprattutto su due elementi: la passione per i grandi autori del passato e l imitazione, che arriva fino alla parodia, di quei modelli per appropriarsene e tentare di superarli, dopo averne svelato tutti i segreti. La tecnica del pastiche Entrambi questi elementi si ritrovano in una delle sue opere minori , Pastiches et mélanges (1919; il titolo è traducibile come Parodie e miscellanee ), nella quale Proust narra un fatto dell epoca, noto ai lettori francesi, l affaire Lemoine (una colossale truffa ordita da un ingegnere francese ai danni di una società di importazione di diamanti), imitando di volta in volta autori diversi, da Balzac a Flaubert, da Michelet a Saint-Simon, da SainteBeuve ai fratelli de Goncourt. un gioco letterario molto in voga all epoca, che verrà ripreso molti anni dopo da Raymond Queneau (1903-1976) negli Esercizi di stile (prima edizione 1947), tradotti in italiano da Umberto Eco. Un identica storia, molto semplice in sé, è narrata in tanti modi diversi, ognuno con un proprio linguaggio specifico. Così facendo, Proust dimostra, soprattutto a sé stesso, di saper scrivere come i maestri più amati, ma anche di poterli superare con uno sguardo distante e disincantato. La Ricerca Questi scritti d occasione non si riducono a semplici esercitazioni e divertimenti letterari: l opera d arte che Proust sta progettando si pone come punto d arrivo (e superamento) di un intera tradizione, non solo francese ma, più ampiamente, europea. Il grande romanzo ottocentesco trova nella Ricerca il suo compimento, la massima espansione e il tentativo di confrontarsi con le sperimentazioni della letteratura primonovecentesca. 489

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi