La Prima guerra mondiale

Il primo Novecento Nell azione politica di Giolitti convivono intenti riformisti e sentimenti conservatori: le aperture al socialismo moderato e l auspicio di una più ampia partecipazione delle masse alla politica nascono da considerazioni di tipo strumentale, secondo le quali per rafforzare lo Stato occorre fare concessioni che distolgano il proletariato dalle istanze sovversive. Un articolato sistema di potere In ambito economico Giolitti sostiene, con un cauto protezionismo , lo sviluppo dell industria; ciò riguarda però esclusivamente il Settentrione e le sue grandi città, mentre rimane irrisolta l annosa questione meridionale . Non a caso le critiche al suo operato si appuntano soprattutto sulla gestione dei problemi del Sud (il protezionismo sul grano sostiene di fatto il latifondo) e sulla spregiudicata prassi elettoralistica, grazie alla quale il governo si garantisce l appoggio dei deputati concedendo loro favori e ampia discrezionalità nelle circoscrizioni in cui sono eletti. Tuttavia, grazie al sostegno della Corona, del socialismo riformista e di larghi strati della borghesia, Giolitti mantiene a lungo un articolato sistema di potere, destreggiandosi fra istanze opposte con trasformistica disinvoltura, ora accontentando i sostenitori del colonialismo con la spedizione in Libia (1911-1912), ora gratificando la componente socialista della sua maggioranza con l introduzione del suffragio universale maschile (1912), ora stringendo un accordo con i cattolici (il patto Gentiloni del 1913), che per la prima volta dal non expedit di papa Pio IX (1874) possono così partecipare attivamente alla vita politica nazionale. Le elezioni del 1913 vedono però il successo, oltre che dei cattolici, anche dei socialisti, che eleggono molti rappresentanti dell ala sinistra del partito. A quel punto, giudicando impossibile governare secondo i propri metodi, Giolitti preferisce dimettersi, nella speranza di tornare presto al potere. Non sarà così: i rapporti di forza sono cambiati, e il paese è attraversato sempre più da desiderio di ribellione, tensioni sociali e aggressive correnti nazionalistiche. la parola Protezionismo In economia, si definisce protezionismo l aiuto fornito dallo Stato ad alcuni settori produttivi per mezzo di dazi o altri strumenti di politica economica che ostacolano o impediscono la concorrenza dei prodotti stranieri sul mercato nazionale. In senso più largo il termine indica ogni forma di intervento dello Stato nell economia, in contrapposizione al liberismo nella sua accezione più ampia. La Prima guerra mondiale L origine del conflitto L instabile equilibrio politico del tardo Ottocento viene definitivamente meno nel 1914, con lo scoppio della Prima guerra mondiale (1914-1918). Le aspirazioni indipendentiste dei popoli slavi e le tensioni tra l Impero austro-ungarico e quello russo per il predominio nei Balcani esplodono a seguito dell assassinio dell erede al trono asburgico, l arciduca Francesco Ferdinando, per mano del giovane nazionalista serbo Gavrilo Princip (28 giugno 1914). Alla dichiarazione di guerra dell Austria nei confronti della Serbia segue quella della Germania alla Russia e alla Francia. Il gioco delle alleanze porta rapidamente nell abisso del conflitto mondiale anche la Gran Bretagna e il Giappone, che si schierano contro gli imperi centrali (Germania e Austria) e la Turchia. Una guerra di massa La speranza di circoscrivere l evento bellico in un tempo limitato si rivela infondata. La guerra di breve durata auspicata dalla Germania si trasforma in una lunga guerra di lo- 422

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi