I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Il secondo Ottocento l altezza degli scopi che si propongono e l incertezza di poterli raggiungere, fra la tensione spasmodica della volontà e un desiderio di tregua. [ ] Da un simile atteggiamento velleitario che investe tutta la personalità di D Annunzio deriva, dunque, quanto di troppo, di falso, di letterario noi troviamo quasi sempre nella sua opera. Lo sforzo di superare quella proporzione connatura al suo stesso mondo ideale e alla sua stessa sensibilità non può che condurre a una dilatazione artificiosa degli atteggiamenti, delle situazioni, delle immagini, della parole. Ma da quell atteggiamento velleitario derivano anche i rari momenti di autenticità nella produzione dannunziana. Perché è proprio dalla tensione superomistica che nasce di tanto in tanto un desiderio di quiete, di pausa, di tregua, che non giunge quasi mai alla coscienza della velleità (se questo fosse avvenuto D Annunzio ci avrebbe dato uno dei motivi più tragici del nostro tempo), ma si manifesta più semplicemente in una sorta di ripiegamento in se stesso e di rifugio nelle memorie dell infanzia, in un vagheggiamento non più panico ma nostalgico della natura, in una tristezza più umana nutrita d insoddisfatta delusione, in uno stile da taccuino, modesto e quasi nudo, eppure profondamente musicale. L allentamento della tensione superomistica, un barlume di coscienza della sua inanità, un atteggiamento di frustrazione è all origine dei vari momenti in cui D Annunzio si sottrae a quella sproporzione: delusione e aurorale consapevolezza del proprio velleitarismo che sorgono come antitesi dialettica del superuomo e che, quindi, senza la presenza del superuomo non sarebbero concepibili. Carlo Salinari, Miti e coscienza del decadentismo italiano, Feltrinelli, Milano 1960 410

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi