T9 - L’assiuolo

Il secondo Ottocento L assiuolo T9 In campagna, di notte, quando il cielo presenta quel chiarore che preannuncia il sorgere della luna, si ode il canto di un assiuolo, un uccello notturno simile alla civetta. Il suo verso, ossessivo e lamentoso, si carica di inquietanti suggestioni, unendosi a tutti gli altri echi naturali in un indecifrabile ma sinistro messaggio di morte. La lirica, uno dei vertici del simbolismo pascoliano, viene pubblicata per la prima volta nel 1897 sulla rivista Il Marzocco e quindi inserita nello stesso anno nella quarta edizione di Myricae. Il lamento e la morte METRO Doppie quartine di novenari a rima alternata (ABAB, CDCD ecc.), tranne l ultimo verso di ciascuna strofa, rappresentato dal monosillabo del verso dell assiuolo (secondo altri, che vi vedono una dieresi, si tratterebbe invece di un bisillabo). 5 10 15 Dov era la luna? ché il cielo notava in un alba di perla, ed ergersi il mandorlo e il melo parevano a meglio vederla. Venivano soffi di lampi da un nero di nubi laggiù, veniva una voce dai campi: chiù 20 Su tutte le lucide vette tremava un sospiro di vento; squassavano le cavallette finissimi sistri d argento (tintinni a invisibili porte che forse non s aprono più? ); e c era quel pianto di morte chiù Le stelle lucevano rare tra mezzo alla nebbia di latte: sentivo il cullare del mare, sentivo un fru fru tra le fratte; sentivo nel cuore un sussulto, com eco d un grido che fu. Sonava lontano il singulto: chiù 2 notava: nuotava. «La luna c è e non si vede, ma inonda di luce il cielo che vi nuo ta (Onofri). alba di perla: luce biancastra. L aurora lunare diffonde un chiarore perla ceo come quello dell alba. 3-4 ed ergersi vederla: gli alberi sem brano protendersi per cercare di vedere la luna. I tipi di albero non sono scelti casual mente ma per volontà di precisione natu ralistica, essendo l assiuolo un uccello pri maverile. 5-8 Venivano chi : da nuvole lontane immerse nell oscurità (un nero di nubi laggiù) veniva la luce di lampi, rapidi come sof fi, dai campi veniva un verso: chiù. 9 lucevano: splendevano. 10 tra mezzo latte: in mezzo a una fo schia lattiginosa. 12 fru fru: onomatopea che rende il suo no di un fruscio nella vegetazione. fratte: cespugli. 14 com eco che fu: come l eco di un gri do passato, cioè come il ricordo di un dolo re dimenticato, che però è pronto a tornare al misterioso richiamo delle voci notturne. 15 singulto: singhiozzo. 17 lucide vette: le cime degli alberi illumi nate dalla luna. 19 squassavano: scuotevano. Le caval lette, scuotendo le èlitre (le due ali indurite che coprono il loro addome), producono un suono argentino simile a quello dei sistri. Questi ultimi erano strumenti metallici di forma triangolare usati dagli antichi egi zi nelle cerimonie religiose legate a Iside, la dea che guidava i defunti nell aldilà. Scri ve il critico Giuseppe Nava: «Per la piena comprensione del passo, occorre ricorda re che il culto di Iside era un culto misteri co di resurrezione dopo la morte (secondo il mito, Iside aveva raccolto le membra o il corpo del marito ucciso, Osiride, e l aveva fatto rivivere) . Ma Pascoli mette in dubbio la credenza nella resurrezione: le invisibili porte che forse non s aprono più? (vv. 2122). Dentro il testo L interiorizzazione simbolica della natura 336 I contenuti tematici Lo spettacolo della natura si carica progressivamente di valenze simboliche e risonanze misteriose: le immagini-illuminazioni comunicano infatti pian piano un senso di angoscia. La serena luminosità dei primi versi viene filtrata dalla sensibilità del poeta, il quale personifica gli elementi, che in tal modo finiscono per alludere a ricordi personali e

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi