2 - I temi

Giovanni Pascoli Myricae spetto ai componimenti precedenti: Non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici . Gli arbusti e le tamerici, piante diffuse nelle zone mediterranee, costituiscono due emblemi della poesia pastorale e dello stile dimesso, che meglio si accorda con la realtà semplice della vita di campagna. Anche per Pascoli il termine myricae sta a indicare la predilezione per argomenti umili e quotidiani e, insieme, la sostanza stessa della sua poetica, lontana dalla magniloquenza; egli elimina pertanto la negazione del verso virgiliano e ne rovescia il significato: la vita agreste, la pace della natura, il susseguirsi delle stagioni, la fioritura degli alberi da frutto, gli eventi meteorologici costituiscono infatti i motivi ricorrenti della raccolta, coerentemente con la ricerca di genuinità e purezza teorizzata nel Fanciullino. 2 I temi La natura La maggior parte dei testi di Myricae presenta quadretti di campagna, descrizioni di fiori, uccelli, fenomeni atmosferici. Il poeta dimostra di possedere una conoscenza diretta e ravvicinata del paesaggio, lontano dall idealizzazione bucolica della tradizione letteraria. Della natura, però, Pascoli non restituisce soltanto, per così dire, la superficie . Essa viene vista infatti come fonte di consolazione, come luogo della memoria in cui poter rievocare il passato e l innocenza perduta, ma anche di inquietudine e turbamento: ciò che il poeta intende evidenziare sono i valori simbolici e le risonanze interiori di una realtà apparentemente familiare, ma in verità assai misteriosa e perciò osservata con stupore infantile. L infanzia Non a caso è proprio l infanzia un altro tema fondamentale di Myricae. Sono molte le figure di bambini presenti nei componimenti della raccolta. Essi sono per lo più piangenti, tristi, oppure poveri o malati: nel loro destino si riflettono le sofferenze private del poeta e le sue paure di fronte al male che pervade il mondo. L universo sereno della remota preistoria dell io, mitizzato nel «nido come luogo sicuro degli affetti domestici, viene infatti ripercorso dalla memoria con struggente rimpianto, ma allo stesso tempo è caricato di sensazioni angosciose. Il mistero come se tutta la realtà fosse circondata dal mistero. Mentre il Positivismo, fiducioso nella scienza e nelle sue possibilità, aveva concepito l ignoto come un territorio da sottoporre a una ricerca condotta con metodo sperimentale, Pascoli, da autore decadente, ne fa il centro di una sofferta meditazione, che lo porta a valorizzare suoni, voci e immagini alla ricerca delle fitte corrispondenze che animano la realtà. Il male e la fuga nel «nido Tuttavia per Pascoli il male e il dolore dell uomo rimangono insondabili: a generare la sofferenza non è la natura (che anzi è «madre dolcissima , come scrive nella prefazione alla raccolta), ma l uomo sociale, responsabile dell odio e della violenza, diverso da quello primitivo, considerato intimamente buono. Ciò spiega il senso di smarrimento e di solitudine che si respira nella raccolta e insieme l aspirazione a una vita rinchiusa nell ambito del «nido familiare, gelosamente custodito e difeso dalle minacce esterne. I morti Collegato al tema del «nido è quello dei morti. Anche in questo caso la biografia di Pascoli, scandita da lutti, ha influito sull ispirazione di Myricae, dedicata fin dalla seconda edizione alla memoria di Ruggero Pascoli, il padre assassinato nel 1867. La morte non viene più intesa romanticamente come approdo ideale o come sublime annullamento: di fronte a essa e alle immagini che ne derivano la tomba e il camposanto non si prova che sgomento 323

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi