Cronache dal passato - Pascoli sovversivo

Giovanni Pascoli di partecipare dopo estenuanti tentennamenti, poiché l idea della fama letteraria, anziché gratificarlo, lo inquieta. La carriera universitaria I successi letterari, del resto, gli aprono le porte dell università: dal 1895 al 1897 insegna Grammatica greca e latina all Università di Bologna; dal 1897 al 1903 è ordinario di Letteratura latina a Messina; quindi viene trasferito a Pisa, dove insegna Grammatica latina e greca sino al 1905, quando, coronando la sua carriera accademica, ritorna a Bologna, chiamato a succedere a Carducci alla cattedra di Letteratura italiana. Gli ultimi anni All insegnamento, Pascoli affianca lo studio e il lavoro poetico, a cui ama dedicarsi nella casa di Castelvecchio (oggi Castelvecchio Pascoli, nel comune di Barga) in Garfagnana, dove si è trasferito con Maria fin dal 1895. Qui Pascoli vive, come in un rifugio, la sua esistenza di poeta e insieme di contadino. A questa dimensione si sottrae solo nelle rare uscite pubbliche, in occasione di discorsi celebrativi che lo vedono nei panni del letterato ufficiale, ereditati dal maestro Carducci. Celebre, in particolare, è l orazione intitolata La grande proletaria si è mossa, con cui nel novembre 1911 si schiera a favore dell impresa coloniale in Libia. Malato di cancro al fegato, Pascoli muore a Bologna nel 1912 e viene sepolto a Castelvecchio, dove Maria resterà sino alla fine dei suoi giorni (1953), gelosa custode delle memorie e delle carte del fratello. cronache dal passato Pascoli sovversivo La breve stagione di passione politica di Pascoli terminata con un processo per oltraggio e attività sediziose Il 17 novembre 1878 la famiglia reale è in visita a Napoli e la città è addobbata a festa per l evento. Qualche politico, di fede repubblicana, ha contestato in consiglio comunale le spese sostenute per accogliere trionfalmente i Savoia e non mancano le polemiche degli agitatori internazionalisti (anarchici e socialisti), che nei giorni precedenti hanno organizzato manifestazioni, subito represse dalle autorità. Ma quando Umberto I, la moglie Margherita e il figlio il futuro Vittorio Emanuele III sfilano per le strade della città, nessuno ci pensa più: una calca di uomini e donne fa ressa presso la carrozza reale, molti per chiedere favori e porgere suppliche. Tra i presenti c è anche un giovane lucano, di professione cuoco. Il suo nome è Giovanni Passannante e ha già alle spalle mesi di carcere per la sua attività di sovversivo, prima come repubblicano poi come anarchico. Passannante attende che la carrozza lentamente gli sfili davanti, quindi sale sul predellino, tira fuori un coltello avvolto in un fazzoletto rosso e colpisce il re gridando: «Viva la Repubblica Universale! . L attentato fallisce: il re, protetto dal primo ministro Benedetto Cairoli, viene solo ferito a un braccio. Passannante viene subito arrestato e morirà nel 1910 nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino dopo una detenzione di inaudite sofferenze. Una poesia perduta Pascoli, che l amicizia con Andrea Costa ha portato sulla strada della militanza politica, è coinvolto nelle manifestazioni che repubblicani e anarchici organizzano a Bologna. Tiene lui stesso qualche comizio: in uno, dal palco, recita un ode a Passannante, che ha composto in onore dell attentatore del re. Fa in tempo a declamare «Colla berretta d un cuoco, faremo una bandiera : poi, prima che arrivi la forza pubblica a disperdere la folla, strappa il foglio su cui ha scritto i versi. Di questo testo non rimane dunque traccia, ma solo l intrigante mistero del suo contenuto. Il poeta in carcere L autore non rinuncia però alla militanza: tra l agosto e il settembre del 1879 si tiene un processo contro alcuni rivoluzionari di Imola. Pascoli è tra i più assidui a partecipare alle udienze. Il 7 settembre, davanti al carcere in San Giovanni in Monte, dove sono stati portati gli imputati, urla insieme ai compagni: «Viva la Comune, viva l Internazionale, viva i malfattori, avanti vigliacchi sgherri , e viene arrestato per grida sediziose e oltraggio. Tre mesi dopo, al processo è assolto, ma abbandona la partecipazione alla politica attiva. 291

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi