L’Italia e l’Europa tra politiche coloniali e lotte sociali

Il secondo Ottocento La Sinistra storica al potere Nel 1876, ai governi della Destra subentrano quelli della Sinistra storica, una composita compagine di patrioti mazziniani e garibaldini, riconciliatisi con la monarchia dopo l iniziale orientamento repubblicano, e di liberali non molto diversi, per estrazione sociale e interessi economici, dai membri della Destra. La Sinistra rimane al potere per circa un ventennio, e la sua azione oscilla costantemente tra moderate istanze progressiste e diffuse pratiche di malaffare. Da un lato, infatti, i suoi uomini di punta tra i quali Agostino Depretis, presidente del Consiglio, con diverse interruzioni, tra il 1876 e il 1887, e Francesco Crispi, protagonista della politica italiana fino al 1896 realizzano significative riforme politiche e sociali, come l allargamento del suffragio elettorale, l eliminazione della tassa sul macinato e l estensione dell obbligo di istruzione elementare fino al compimento dei nove anni. Dall altro lato, una gestione del potere legata alle modalità clientelari del trasformismo parlamentare sconfina spesso nella corruzione, accrescendo il profondo disincanto e il malcontento dei vecchi protagonisti del Risorgimento, nostalgici dell avventura garibaldina e ora severi censori di una politica del compromesso, grigia e prosaica. L Italia e l Europa tra politiche coloniali e lotte sociali La grande depressione e l imperialismo Le politiche protezionistiche Lo sviluppo della civiltà borghese, all apparenza inarrestabile, si interrompe bruscamente a metà degli anni Settanta dell Ottocento. La crisi economica che interessa i paesi industrializzati nell ultimo quarto del secolo, definita dagli storici grande depressione , smentisce l idea di sviluppo lineare e continuo che molti intellettuali avevano previsto e teorizzato. In tale situazione, la maggior parte dei paesi abbandona il liberismo in favore di politiche protezionistiche volte a sostenere l industria e l agricoltura interne e che inevitabilmente facilitano la formazione di cartelli e monopoli in vari settori, con la concentrazione nelle mani di pochi oligarchi del controllo delle dinamiche economiche. La svolta imperialistica La necessità di reperire materie prime a costi contenuti e di aprire nuovi mercati conduce inoltre al fenomeno dell imperialismo, una nuova forma di colonialismo di stampo economico e commerciale, non priva però di una connotazione ideologica: l espansione coloniale viene infatti interpretata come il coronamento della politica di potenza dello Stato. Inghilterra e Francia sono le maggiori forze imperialistiche europee, ma anche l Italia, sia pure poco industrializzata, si imbarca in alcuni tentativi coloniali in Africa. L avventura militare in Etiopia, patrocinata dal primo ministro Francesco Crispi, si traduce però in un insuccesso, prima con la sconfitta di Dogali del 1887, poi con la disfatta di Adua del 1896. Nello scacchiere europeo si profila intanto l imponente crescita politica ed economica dell Impero tedesco, guidato dal cancelliere Otto von Bismarck (1815-1898), il quale sviluppa una linea politica autoritaria e conservatrice, sia interna sia esterna, improntata all espansionismo e alla costruzione di una potente macchina statale e militare. in questo periodo, infatti, che si forma un alleanza che rimarrà in vigore fino allo scoppio della Prima guerra mondiale (1914-1918): la Triplice Alleanza, stipulata nel 1882 tra Impero di Germania, Austria-Ungheria e Italia, cui si opporrà, tra il 1904 e il 1907, una Triplice Intesa in funzione antitedesca tra Gran Bretagna, Francia e Russia. 28

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi