Matilde Serao

Il Naturalismo e il Verismo Matilde Serao La vita Matilde Serao nasce a Patrasso (Grecia) nel 1856, da Francesco Serao, esule napoletano antiborbonico, e Paolina Bonelly, di nazionalità greca. Compiuti a Napoli gli studi magistrali, trova un impiego presso i Telegrafi dello Stato; nel frattempo comincia a pubblicare bozzetti e novelle su vari giornali locali, finché non entra nella redazione del Corriere del Mattino , diventando una delle prime giornaliste italiane. Nel 1882 si trasferisce a Roma, dove collabora alle riviste Capitan Fracassa , Fanfulla della Domenica , Nuova Antologia e Cronaca Bizantina . Nel 1884 sposa il giornalista Edoardo Scarfoglio (1860-1917), con il quale fonda il Corriere di Roma , poi il Corriere di Napoli e quindi Il Mattino (1892), di cui è condirettrice fino al 1904. In quell anno si separa dal marito e fonda, sempre nella città partenopea, il quotidiano Il Giorno , che dirigerà fino alla morte, avvenuta a Napoli nel 1927. Le opere All attività giornalistica, Matilde Serao affianca quella di narratrice, che la porta a pubblicare circa 40 volumi, fra romanzi e novelle. La sua produzione letteraria inizia all insegna del Verismo, ma in seguito la Serao si avvicina al romanzo di indagine psicologica. Tuttavia, il periodo più proficuo e vivace nella sua produzione resta proprio quello verista, che arriva fino al 1905. I libri scritti in quest epoca rappresentano e rievocano aspetti, ambienti, figure della più misera vita napoletana, che la scrittrice descrive in modo diretto e asciutto, ma con punte di profonda sensibilità poetica, interpretando con grande abilità soprattutto la psicologia femminile. Tra le numerose opere ricordiamo Dal vero (1879), Fantasia (1883), Il ventre di Napoli (1884), All erta, sentinella! (1889), Il paese di Cuccagna (1890). T5 Bisogna sventrare Napoli Matilde Serao, Il ventre di Napoli, cap. 1 La denuncia del degrado Il volume Il ventre di Napoli è costituito da capitoli per lo più tematici, che mettono a fuoco particolari aspetti della città e dei suoi abitanti. Ne emerge il quadro di una città povera ma non rassegnata e di una popolazione misera ma capace di conservare la propria dignità anche nei peggiori disagi, come l epidemia di colera del 1884, alla quale si riferisce il primo capitolo del libro, che qui riportiamo. In quell occasione re Umberto I aveva fatto una visita ai quartieri popolari, i più colpiti, insieme al primo ministro Agostino Depretis. Quest ultimo aveva pronunciato la frase: «Bisogna sventrare Napoli , da cui prende spunto il brano della Serao, uscito per la prima volta come articolo sul giornale Capitan Fracassa . Efficace la frase.1 Voi non lo conoscevate, onorevole Depretis, il ventre di Napoli. Avevate torto, perché voi siete il Governo e il Governo deve saper tutto. Non sono fatte pel Governo, certamente, le descrizioncelle colorite di cronisti con intenzioni letterarie, che parlano della via Caracciolo,2 del mare glauco,3 del cielo di cobalto, 1 la frase: quella pronunciata da Depretis: 2 via Caracciolo: via panoramica sul lun- «Bisogna sventrare Napoli . gomare di Napoli. 3 glauco: azzurro chiaro, tra il verde e il celeste. 121

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi