I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Il Naturalismo e il Verismo (r. 24) il popolo che lo ha eletto e da cui ora deriva la potenza della sua famiglia: fingere di condividere i nuovi ideali liberali rappresenta il prezzo da pagare per poter indirizzare con opportunismo gli eventi a proprio vantaggio e uscire indenni dai rivolgimenti storici. In tal modo, lo status quo rimane inalterato e il potere resta saldamente nelle mani di chi lo ha sempre esercitato, a scapito della massa inerme, condannata a una perenne, inconsapevole sudditanza. Corrotti sì, ma sempre al potere Per replicare, infine, a un altra accusa della zia, che ha colto nell adeguamento ai tempi obbrobriosi (r. 4) il segno della degenerazione della razza (r. 4), Consalvo sottolinea che gli Uzeda non sono cambiati, poiché i loro comportamenti e le loro follie sono sempre esistiti: spregiudicatezza, devianza, passionalità e rivalità rientrano, per così dire, in una sorta di codice genetico, che il trascorrere del tempo e delle generazioni non modifica. Una concezione tragica della Storia e dell umanità Le parole di Consalvo evidenziano, con spietata lucidità, la visione pessimistica di De Roberto. Come Verga e Capuana, anche il più giovane esponente del Verismo siciliano non concede spazio a illusioni di rinnovamento sociale e politico: gli ideali del Risorgimento, nobili e sinceri, sono stati in realtà del tutto svuotati e resi inoffensivi da una classe dirigente astuta, che è rimasta al potere riciclandosi con arroganza e cinismo. L autore fa dire al protagonista che la storia è una monotona ripetizione (r. 39), un riprodursi perpetuo degli stessi meccanismi di violenza e sopraffazione, un processo di falsi cambiamenti destinato sempre a esaurirsi in un egoistico, perenne immobilismo. La retorica al servizio del potere Le scelte stilistiche Il teatrale discorso di Consalvo, alla fine, ha ottenuto il risultato che l oratore si era prefissato: soggiogata dall eloquenza del nipote (rr. 63-64), la vecchia zia non replica più, convinta ormai anche lei della validità delle argomentazioni del nipote. Nascosto dal principio verista dell impersonalità, De Roberto affida al protagonista il compito di illustrare la propria concezione della Storia. Lo stile del suo eloquio è un guazzabuglio di espressioni e registri differenti, caratterizzati da sentenziosità, domande retoriche, termini colti da un lato e popolari dall altro (neppure molti di quei sovrani erano stinchi di santo, r. 25; Dobbiamo farci mettere il piede sul collo anche noi?, rr. 57-58). L ultima parte del suo discorso, infine, ha l aspetto di un ampollosa prosa secentesca, che ricorda la lingua usata da Manzoni nell Introduzione ai Promessi sposi: una trovata originale con cui De Roberto parodizza implicitamente il culto, tipicamente aristocratico, delle memorie familiari. Verso le competenze COMPRENDERE 1 Per quale ragione la vecchia zia considera obbrobriosi (r. 4) i suoi tempi? 2 In che cosa consiste l insegnamento che Consalvo ha ricevuto dal padre? 3 Quale giudizio dà Consalvo del popolo che l ha votato? ANALIZZARE 4 Trascrivi le espressioni usate da Consalvo che abbiano un carattere sentenzioso o proverbiale. INTERPRETARE 5 Qual è l insegnamento offerto dalla lunga rassegna delle vicende familiari? PRODURRE 6 Vestendo i panni del giornalista, scrivi un intervista immaginaria a Consalvo, offrendogli l opportunità di esprimere nel linguaggio di oggi la sua concezione del potere. 119

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi