I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Glossario nel ripetere una parola già usata a breve distanza, modificandone il caso (o, nelle lingue non flessive, la funzione sintattica), il genere, il numero, il modo e il tempo. Esempio: «errare tra le stelle, in una stella (G. Pascoli, Il bolide, v. 52). Polisindeto Ripetizione della congiunzione tra più periodi, proposizioni o membri di proposizione fra loro coordinati. Esempio: «su i gelsi e su gli olmi e su le viti / e su i pini [ ]/ e su l grano [ ]/ e su l fieno [ ] / e su gli olivi (G. d Annunzio, La sera fiesolana, vv. 22-29). Preterizione Figura retorica che consiste nell affermare di voler tacere qualcosa di cui tuttavia si parla o comunque si fa cenno. L effetto ricercato è, in realtà, di mettere in evidenza ciò che apparentemente viene tralasciato. Nel discorso comune compaiono molte forme rituali di p. ( meglio non parlare di , per non dire ecc.). Esempio: «Cesare taccio che per ogni piaggia / fece l erbe sanguigne / di lor vene (F. Petrarca, Canzoniere, 128, 49-51). Prolessi Costruzione sintattica (detta anche anticipazione) in cui una o più parole (o un intera proposizione) sono collocate prima di ciò che sarebbe richiesto dal costrutto ordinario. Esempio: «Guarda la mia virtù s ell è possente (Dante, Inferno, II, 11). Prosopopea Figura retorica che consiste nel raffigurare come persone esseri inanimati o entità astratte. Esempio: «Là, presso le allegre ranelle, / singhiozza monotono un rivo (G. Pascoli, La mia sera, vv. 11-12). Protasi In grammatica, proposizione subordinata condizionale che, in correlazione con una proposizione principale (detta apodosi ), costituisce il cosiddetto periodo ipotetico. Esempio: «se tu cedi / come un ombra la spoglia [ ] / chi ti proteggerà? (E. Montale, A mia madre, vv. 5-8). Anche, la parte introduttiva del poema classico consistente in un breve cenno dell argomento da trattare (proposizione), cui si congiunge o si fa seguire l invocazione di qualche divinità (per lo più della Musa) per cominciare quindi il racconto dei casi dell eroe o dei fatti che costituiscono la materia dell opera. Q Quartina Strofa di 4 versi, di qualsiasi misura. Si usarono q. monorime nella poesia ritmica latino-medievale. Nella poesia italiana la q. si trova per lo più in combinazione con altre strutture strofiche a formare componimenti di diversa natura; per es., le 2 q. del sonetto (seguite da 2 terzine ) o la ripresa della ballata grande. Un componimento di sole q. è detto anche quarta rima. Quinario Nella metrica, verso composto di 5 sillabe (o, più propriamente, di 5 posizioni metriche ), con un solo accento principale sulla 4ª, usato di solito con altri versi, talora anche da solo, specialmente alternando un quinario piano con uno sdrucciolo e viceversa. Due quinari accoppiati in un verso solo formano il quinario doppio, usato anche come metro barbaro per imitare il falecio latino. Esempio: «Mentre ne càlici / il vin scintìlla / si come l ànima / ne la pupìlla (G. Carducci, A Satana, vv. 5-6); «in questo giòrno [ ] di castagnètte (E. Montale, Arsenio, vv. 7 e 11). R Rima Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso in testi poetici. Fanno r. o sono in r. vocaboli come testo : manifesto (r. piana, perché fra parole piane), virtù : tribù (r. tronca), veicolo : ridicolo (r. sdrucciola), biasimano : spasimano (r. bisdrucciola): queste coppie illustrano la r. perfetta. Quando l identità fonetica dalla tonica in poi non è assoluta, si ha una r. imperfetta, come nel caso dell assonanza o della consonanza . In un componimento poetico le rime vengono identificate a seconda della loro disposizione in una sequenza di versi; i tipi di disposizione fondamentali sono: r. baciata, quando procede per coppie (AABB); rima alternata, se le rime si alternano (ABAB); r. incrociata, se una coppia abbraccia un altra coppia (ABBA o ABA.ABA); r. invertita, se più sequenze si presentano con i componenti disposti in ordine inverso (ABC.CBA); r. ripetuta o replicata, quando i componenti di diverse sequenze rimano nello stesso ordine (ABC.ABC); r. incatenata, come nella terzina dantesca, che ha schema ABA.BCB.CDC.DED. Ripresa In musica e nella poesia destinata originariamente a essere cantata (per es., la ballata ecc.), ripetizione di una parte della composizione. chiamata anche ritornello o refrain. S Sdrucciolo In linguistica, che ha l accento sulla terzultima sillaba (it. ésile). Versi s.; endecasillabi , settenari , ottonari s. sono quelli che, terminando con parola s., hanno 12 sillabe invece che 11, 8 invece che 7 e così via; ottave s., composte di versi sdruccioli. Esempi: «Canta la gioia! Io voglio cingerti / di tutti i fiori perché tu celebri/ la gioia (G. d Annunzio, Canta la gioia!, vv. 1-3); « il segno d un altra orbita: tu seguilo (E. Montale, Arsenio, v. 12). Senario Verso composto di 6 sillabe metriche, con accento principale fisso sulla 5ª sillaba; compare per lo più accostato ad altri versi. S. doppio o accoppiato è detto il verso costituito da due emistichi di 6 sillabe metriche ciascuno, separati da una cesura fissa, chiamato anche dodecasillabo. Esempi: «Taci. Su le s glie / del bosco non do (G. d Annunzio, La pioggia nel pineto, vv. 1-2); «verrà se resìsto / [ ], / verrà d improvvìso (C. Rebora, Dall imagine tesa, vv. 15-17). Sestina Forma particolare della canzone, formata nel suo schema tipico da 6 stanze di 6 endecasillabi ciascuna, con un congedo di 3 endecasillabi; ogni stanza si collega alla precedente ripetendo, nel primo verso, la parola-rima con cui quella termina, mentre i versi successivi riprendono anch essi, con ordine variato, le medesime rime della prima stanza, per cui le parole in rima sono in totale soltanto sei; nel congedo è seguito lo stesso criterio, ma con qualche varietà nell alternanza delle parole-rime. Nella poesia italiana la sestina fu dapprima adottata da Dante sul precedente esempio di Arnaut Daniel; è poi presente otto volte nel Canzoniere di Petrarca, e ciò spiega la sua frequenza nei poeti petrarchisti; andata in disuso nel Sei e Settecento, verrà ripresa da poeti moderni, tra i quali Carducci e d Annunzio. Genericamente, strofa di 6 versi, che possono essere tutti uguali (endecasil- 1173

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi