I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Italo Calvino 100 105 110 115 120 125 130 135 rannicchiarsi, un tirar su di gambe e gomiti. Era stato quel chiasso attorno a Cosimo a dar l allarme agli agricoltori che stavano all erta. L attacco era preparato in forze. Stanchi di farsi rubar la frutta man mano che maturava, parecchi dei piccoli proprietari e dei fittavoli della vallata s erano federati tra loro; perché alla tattica dei furfantelli di dar la scalata tutti insieme a un frutteto, saccheggiarlo e scappare da tutt altra parte, e lì daccapo, non c era da opporre che una tattica simile: cioè far la posta tutti insieme in un podere dove prima o poi sarebbero venuti, e prenderli in mezzo. Ora i cani sguinzagliati abbaiavano rampando al piede dei ciliegi con bocche irte di denti, e in aria si protendevano le forche da fieno. Dei ladruncoli tre o quattro saltarono a terra giusto in tempo per farsi bucare la schiena dalle punte dei tridenti e il fondo dei calzoni dal morso dei cani, e correre via urlando e sfondando a testate i filari delle vigne. Così nessuno osò più scendere: stavano sbigottiti sui rami, tanto loro che Cosimo. Già gli agricoltori mettevano le scale contro i ciliegi e salivano facendosi precedere dai denti puntati dei forconi. Ci vollero alcuni minuti prima che Cosimo capisse che essere lui spaventato perché era spaventata quella banda di vagabondi era una cosa senza senso, com era senza senso quell idea che loro fossero tanto in gamba e lui no. Il fatto che se ne stessero lì come dei tonti era già una prova: cosa aspettavano a scappare sugli alberi intorno? Mio fratello così era giunto fin lì e così poteva andarsene: si calcò il tricorno in testa, cercò il ramo che gli aveva fatto da ponte, passò dall ultimo ciliegio a un carrubo, dal carrubo penzolandosi calò su di un susino, e così via. Quelli, al vederlo girare per quei rami come fosse in piazza, capirono che dovevano tenergli subito dietro, se no prima di ritrovare la sua strada chissà quanto avrebbero penato; e lo seguirono zitti, carponi per quell itinerario tortuoso. Lui intanto, salendo per un fico, scavalcava la siepe del campo, calava su di un pesco, tenero di rami tanto che bisognava passarci uno alla volta. Il pesco serviva solo ad aggrapparsi al tronco storto d un olivo che sporgeva da un muro; dall olivo con un salto s era su una rovere che allungava un robusto braccio oltre il torrente, e si poteva passare sugli alberi di là. Gli uomini con le forche, che credevano ormai d avere in mano i ladri di frutta, se li videro scappare per l aria come uccelli. Li inseguirono, correndo insieme ai cani latranti, ma dovettero aggirare la siepe, poi il muro, poi in quel punto del torrente non c erano ponti, e per trovare un guado persero tempo ed i monelli erano lontani che correvano. Correvano come cristiani, con i piedi per terra. Sui rami c era rimasto solo mio fratello. Dov è finito quel saltimpalo12 con le ghette?13 si chiedevano loro, non vedendoselo più davanti. Alzarono lo sguardo: era là che rampava per gli olivi. Ehi, tu, cala dabbasso, ormai non ci pigliano! Lui non calò, saltò tra fronda e fronda, da un olivo passò a un altro, sparì alla vista tra le fitte foglie argentee. 12 saltimpalo: piccolo uccello passerifor me il cui nome deriva dall espressione sal tare in palo (cioè su pali o rami). 13 ghette: fasce di stoffa abbottonate di lato e calzate sopra le scarpe, utilizzate un tempo nell abbigliamento maschile come segno di raffinata eleganza. 1071

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi