La narrativa italiana del secondo Novecento Questa pluralità di piani compositivi (e dunque di possibilità di lettura) rende Il nome della rosa un opera pienamente postmoderna, che tende a reinterpretare le convenzioni di genere in un ottica di contaminazione fra alto e basso, colto e popolare. Ciò garantisce una diversa fruibilità del testo nelle varie fasce di pubblico: il lettore meno colto tenderà a soffermarsi sulla dimensione narrativa che avvicina l opera al thriller, mentre quello culturalmente più preparato apprezzerà la precisione della ricostruzione storica. Solo i lettori che conoscono in modo più approfondito la cultura medievale, infine, saranno in grado di cogliere i riferimenti ad alcuni fatti e testi che l autore ha dissimulato nel racconto. L arrivo all abbazia T7 Umberto Eco, Il nome della rosa, Primo giorno Il frate francescano Guglielmo da Baskerville si reca presso un abbazia dell Italia del Nord per partecipare a un incontro in cui verranno discusse alcune questioni teologiche. Lo ac compagna il giovane novizio benedettino Adso da Melk, che segue Guglielmo per perfezio nare la propria istruzione e che, nella finzione narrativa, è la voce narrante dell intera vicen da. Riportiamo qui le pagine che descrivono l arrivo dei due religiosi all abbazia. Un frate detective e il suo giovane aiutante 5 10 15 20 1 2 3 4 Mentre i nostri muletti1 arrancavano per l ultimo tornante della montagna, là dove il cammino principale si diramava a trivio,2 generando due sentieri laterali, il mio maestro3 si arrestò per qualche tempo, guardandosi intorno ai lati della strada, e sulla strada, e sopra la strada, dove una serie di pini sempreverdi formava per un breve tratto un tetto naturale, canuto4 di neve. «Abbazia ricca , disse. «All Abate piace apparire bene nelle pubbliche occasioni . Abituato come ero a sentirlo fare le più singolari affermazioni, non lo interrogai. Anche perché, dopo un altro tratto di strada, udimmo dei rumori, e a una svolta apparve un agitato manipolo di monaci e di famigli.5 Uno di essi, come ci vide, ci venne incontro con molta urbanità:6 «Benvenuto signore , disse, «e non vi stupite se immagino chi siete, perche siamo stati avvertiti della vostra visita. Io sono Remigio da Varagine, il cellario7 del monastero. E se voi siete, come credo, frate Guglielmo da Bascavilla,8 l Abate dovrà esserne avvisato. Tu , ordinò rivolto a uno del seguito, «risali ad avvertire che il nostro visitatore sta per entrare nella cinta! .9 «Vi ringrazio, signor cellario , rispose cordialmente il mio maestro, «e tanto più apprezzo la vostra cortesia in quanto per salutarmi avete interrotto l inseguimento. Ma non temete, il cavallo è passato di qua e si è diretto per il sentiero di destra. Non potrà andar molto lontano perché, arrivato al deposito dello strame,10 dovrà fermarsi. troppo intelligente per buttarsi lungo il terreno scosceso . «Quando lo avete visto? , domandò il cellario. «Non l abbiamo visto affatto, non è vero Adso? , disse Guglielmo volgendosi verso di me con aria divertita. «Ma se cercate Brunello, l animale non può che essere là dove io ho detto . muletti: piccoli muli. trivio: incrocio fra tre strade. il mio maestro: Guglielmo da Baskerville. canuto: bianco. 5 6 7 8 famigli: servitori. urbanità: educazione, cortesia. cellario: il monaco economo. Bascavilla: italianizzazione di Baskerville. 9 cinta: le mura che circondano l edificio del monastero. 10 strame: paglia, fieno ed erbaggi utiliz- zati come alimento o lettiera per il bestiame. 1041
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi