Invito alla visione - Il Gattopardo di Luchino Visconti

Il secondo Novecento e gli anni Duemila invito ALLA VISIONE Il Gattopardo di Luchino Visconti A cinque anni dalla pubblicazione, nel 1963 le pagine del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa diventano una pellicola grazie a Luchino Visconti (1906-1976). La versione del regista milanese è piuttosto fedele al romanzo: si concentra nel periodo 1860-1862 (dallo sbarco dei garibaldini alla loro sconfitta in Aspromonte contro l esercito sabaudo) e termina con la scena del ballo, dilatata fino a occupare circa un terzo del film. Ad attrarre Visconti (marxista di famiglia nobile) sono il retaggio aristocratico, il tema sociopolitico, il Risorgimento e il contesto siciliano; nel Gattopardo egli può far convergere elementi che sono al centro di due opere precedenti, La terra trema (1948, ambientato in Sicilia e dedicato alla questione meridionale ) e Senso (1954, rilettura dei fatti risorgimentali nonché ritratto del tracollo morale della società nobiliare). Tra Realismo e Decadentismo Palma d oro al festival di Cannes, Il Gattopardo viscontiano è un efficace sintesi di stile realista e sensibilità decadente. La rappresentazione è improntata al realismo, con una ricostruzione storica esemplare: le scenografie di Mario Garbuglia e i costumi di Piero Tosi accrescono la ricchezza figurativa di un film sontuoso e accurato in ogni dettaglio. Ma Visconti coglie anche lo spirito decadente che permea l intera vicenda, dandogli concretezza attraverso la magistrale interpretazione di Burt Lancaster nel ruolo del principe di Salina: per esempio, la sua contemplazione del quadro La punizione del figlio (1778) del pittore francese Jean-Baptiste Greuze (1725-1805) traduce la consapevolezza di una morte ormai imminente. Destinato alla sconfitta perché legato a un IL GATTOPARDO REGIA: Luchino Visconti SCENEGGIATURA: Suso Cecchi d Amico, Enrico Medioli, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Luchino Visconti ATTORI PRINCIPALI: Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa ANNO E PRODUZIONE: 1963, Italia/Francia 1008 universo al crepuscolo, il don Fabrizio di Lancaster è l emblema idealizzato dell aristocrazia e dei suoi valori più caratteristici: tradizioni, stile, cultura, distacco. Ne è l antitesi il sindaco don Calogero Sedara (ottimamente reso da Paolo Stoppa): un individuo rozzo, simbolo della nuova borghesia cinica, opportunista e vorace, il cui unico valore è il denaro. Il Risorgimento come rivoluzione mancata Visconti evidenzia il peso del trasformismo politico nel contraddittorio passaggio da un vecchio mondo a uno nuovo che però non si è mai realizzato. Il cambiamento è apparente e tutto resta inalterato: il potere si trasferisce dai Borbone al Regno sabaudo, ovvero a una monarchia ne subentra un altra; come classe dirigente, la nobiltà è rimpiazzata dal ceto medio, interessato solo a sostituirla nel godimento dei privilegi. Se i personaggi esprimono punti di vista reazionari, ha dichiarato Visconti, «Lampedusa ha ottenuto che lo facciano in modo tale da mostrare in qual modo distorto la classe dirigente piemontese e i suoi alleati naturali in Sicilia portassero avanti il nuovo servendosi unicamente degli strumenti più menzogneri e deprimenti del vecchio : la malafede, la sopraffazione, l inganno . Nel Gattopardo Visconti trova una lucida analisi sul Risorgimento come rivoluzione incompiuta, e vi legge l analogia con un altra rivoluzione tradita, quella della Resistenza dopo il 1945. La Storia sembra infatti destinata a ripetersi: nella prima metà del Novecento la borghesia aveva aderito al fascismo con meccanismi gattopardeschi, e conclusa la lotta partigiana l Italia si è resa ancora vittima di un perpetuo immobilismo.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi