MAle di vivere
Il «male di vivere» che attraversa come un corso d’acqua sotterraneo tutta la poesia di Montale è il disagio esistenziale, la condizione amara di un io lirico che si aggira smarrito e perplesso in un mondo percepito come falso e assurdo, la crisi di identità di chi si riconosce inetto a vivere, a trovare la propria strada. È uno scacco esistenziale che non conosce possibilità di evasione. Se l’unica strada è una stoica accettazione dei tormenti che la vita infligge, quel che resta al poeta è affermare «ciò che non siamo, ciò che non vogliamo». Il «male di vivere» non viene espresso da Montale in forma concettuale, con riflessioni astratte, ma è condensato in una serie di immagini cariche di significato, in oggetti concreti descritti con un linguaggio asciutto e disadorno.