L’io diviso
Nel pensiero comune, il nome proprio rappresenta l’unicità dell’individuo: è il simbolo stesso della sua identità. Conducendo una critica serrata alla razionalità di un soggetto forte e sicuro di sé e del proprio io pensante, Pirandello smonta questa convinzione illusoria di coerente unitarietà dell’io e giunge alla frantumazione totale del soggetto. Alla domanda “Chi sono io?”, il personaggio pirandelliano non sa più rispondere, smarrito nella selva di immagini che gli altri proiettano su di lui, privo di certezze, persino di quelle che lo definiscono in quanto individuo, differenziandolo da tutti gli altri.