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Nella Prefazione il Dottor S. si presenta ai lettori definendo il manoscritto di Zeno una novella (r. 2). Con questo termine intende, all’inglese, “romanzo”, ma forse in esso c’è una punta di polemica del medico nei confronti del paziente e della tendenza di quest’ultimo a non dire la verità, a fingere, a nascondersi: come a dire che il manoscritto non è una cosa seria. Di per sé, la presenza di questo narratore di primo grado che interviene nell’incipit del romanzo rende il vero protagonista, Zeno, privo di credibilità e di centralità all’interno dell’opera, ponendosi al tempo stesso quasi come un suo antagonista che agisce in modo vendicativo, mostrando irascibilità e supponenza. Ora, dopo la sua nota introduttiva, tutto ciò che il paziente racconterà nel corso del romanzo perderà, agli occhi del lettore, ogni carattere di oggettività, acquistando al contrario un costante valore di finzione e ambiguità.