«Ella dunque si diverte qui, se ne potrebbe essere sicuri?».
Passava a un tono più leggero di molto e Alfonso non se ne accorse subito,
35 tutto occupato a rendere Annetta sicura ch’egli in quella casa sempre si divertiva.
Era stata una frase detta da Annetta in buona fede credendola molto cortese,
ma bastò a procurare ad Alfonso parecchie ore di agitazione. Era cortese, ma tanto
presto ella aveva dimenticato di aver visto piangere un uomo da non sapergli dire
che quella frasuccia da conversazione? Egli non sapeva veramente perché quella
40 frase gli sembrasse offensiva e per capirlo gli bisognò pensarci a lungo. Intanto
provava un immenso malcontento di sé, quasi avesse rimorso per un’azione malvagia
o ridicola. Egli aveva pianto ed ella s’era trovata in dovere di dirgli una parola
gentile! C’era tale differenza fra l’importanza dei due fatti, ch’egli si vergognava di
aver sparso quelle lagrime. Una donna che avesse provato un briciolo di affetto per
45 lui avrebbe pianto con lui.
Era una bella serata dall’aria fredda ma calma e un cielo fosco con poche
stelle. Egli rimase a lungo sulla via sentendosi incapace di trovar quiete in una
stanza. Per la seconda volta ebbe il desiderio di rompere la sua relazione con
Annetta e sempre per lo sconforto che lo invadeva, quando nella grande amicizia
50 da essa dimostratagli trapelava l’immensa sua freddezza e indifferenza. Erano
sorprese dolorose che lo scotevano dal vivere inerte più in un’abitudine che in
un’idea o in uno scopo,5 e analizzava allora questo scopo, sorpreso di non esser
vissuto più conformemente ad esso oppure di vederlo sotto tutt’altra luce, di
trovarsi altrettanto lontano dal raggiungerlo quanto prima gli era sembrato di
55 esserci vicino. Era una passione invincibile la sua da esporsi a tanti affanni per
soddisfarla? Neppure al principio della sua relazione con Annetta aveva sentito
tanto chiaramente che il suo amore era stato aumentato dalle ricchezze che
circondavano Annetta, una specie di adornamento che abbelliva la bella figura
come la legatura6 un diamante. Se ne rammentava ancora! Prima di conoscere
60 la grazia e la bellezza di Annetta, lo aveva agitato, commosso il saperla figliuola
di Maller, ed era stato da quell’agitazione e da quella commozione ch’era nato il
sentimento ch’egli chiamava amore.
Ma a quale scopo tale analisi? Egli s’era accorto della differenza che correva fra
il suo modo di sentire e quello di coloro che lo contornavano e credeva consistesse
65 nel prendere lui con troppa serietà le cose della vita. Quella era la sua sventura!
Valeva la pena di arrovellarsi a quel modo per trovare un’uscita da un viluppo che
naturalmente doveva svolgersi da sé? Se Annetta lo amava, egli aveva, è ben vero,
molto da guadagnare, la sua vita ne sarebbe stata mutata; se non lo amava, nulla
aveva da perdere.
70 Volle essere calmo, ma naturalmente i ragionamenti non lo liberarono né dai
dubbi né dall’agitazione. Servirono a non fargli prendere risoluzioni7 alle quali lo
avrebbe portato il suo carattere tanto turbato nelle situazioni esitanti, indecise, e
lo salvarono dall’analisi dei propri istinti e del proprio carattere. Lo faceva soffrire
il conoscersi.