Il secondo Ottocento – L'autore: Giovanni Pascoli

le parole chiave

il fanciullino

Al centro della poetica di Pascoli c’è l’idea che in ogni individuo sopravviva un «fanciullino» che osserva il mondo e «vede tutto con meraviglia, tutto come per la prima volta». Di questa parte infantile e irrazionale dell’io il poe­ta sa ascoltare e trascrivere la voce, che si esprime in una lingua «ingenua», pre-grammaticale, intuitiva e immaginativa, pura e nuova: la verità nascosta nel mistero delle cose e del mondo si rivelerà allora autentica, priva di retorica, finalmente libera da ogni condizionamento culturale.

Il «nido»

Il «nido» è per il poeta il luogo degli affetti e dell’unità familiare, un luogo fisico ma anche un luogo dell’anima, da proteggere e da cui essere protetti. Il «nido» evoca la madre, il focolare, dunque è spazio mentale, ma è anche la casa, uno spazio reale che Pascoli ricostruisce caparbiamente nell’età adulta, segnata da una lunga serie di lutti e abbandoni, per attutire il rimpianto dell’originaria unità perduta e della dorata età dell’infanzia. Nel «nido» c’è pace, consolazione, lì l’esistenza trascorre nell’immutabile semplicità di azioni, riti e pratiche quotidiane, in magica simbiosi con la natura e il ciclo delle sue stagioni. Lì è possibile coltivare gli affetti e le memorie e anche il culto dei propri morti.

il mistero

La realtà, che Pascoli guarda con sempre rinnovata meraviglia e che descrive puntigliosamente, nominandone gli oggetti con precisione assoluta, è ai suoi occhi inconoscibile con gli strumenti della razionalità e della logica. Tutte le cose sono avvolte dal mistero, e solo un pensiero intuitivo e analogico sembra poter cogliere l’essenza che si nasconde dietro le apparenze. Il poeta, esaltando suoni, voci e immagini, può penetrare il mistero del mondo solo scoprendone le corrispondenze con la propria anima.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi